Economia

EssiLux, i francesi: "Accuse gravi, menzogne". Borsa: nozze con le ore contate

Il vicepresidente di EssilorLuxottica Sagnieres replica agli attacchi di Del Vecchio. Per gli analisti finanziari il patto fra i soci è sempre più a rischio

Accuse gravi e menzognere”. Così Hubert Sagnieres, amministratore delegato di Essilor e vice presidente esecutivo di EssilorLuxottica, replica al comunicato diffuso ieri dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio, primo azionista del colosso dell’occhialeria e presidente esecutivo del colosso delle montature e delle lenti da occhiali da 16 miliardi di euro, imprenditore che ha accusato i partner francesi di violare gli accordi e le regole di governance. 

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Mentre s'infiamma lo scontro le due anime (italiana e francese) del gruppo, il titolo EssilorLuxottica continua la sua discesa alla Borsa di Parigi. Sul listino Cac40, infatti, le azioni stanno allargando le perdite sotto quota 100 euro e hanno chiuso con una flessione del 6,5% a quota 98,5 euro. Gli analisti finanziari vedono sempre più a rischio i patti tra i soci, fra cui primeggia Del Vecchio con il 32% (quota bloccata al 31% dal punto di vista però dei diritti di voto fino al 2021, secondo i patti parasociali) di EssilorLuxottica in mano a Delfin.

Dopo il matrimonio, ormai traballante, tra i due colossi dell’occhialeria che nel medio termine dovrebbe realizzare sinergie tra i 400 e i 600 milioni di euro, le azioni hanno perso oltre il 13% dal loro debutto in Borsa (Luxottica è stata deslistta da Piazza Affari) a novembre scorso. Alle accuse di Del Vecchio, nei confronti di Sagnieres, di non avere rispettato i patti e impedito a Delfin di esercitare i propri diritti, ha risposto a stretto giro questa mattina il diretto interessato, parlando di “accuse gravi e menzognere”.

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Inoltre, la mossa di Delfin, secondo Sagnieres, è “contraria all'interesse sociale dell'azienda, danneggia la società e l'insieme dei suoi azionisti”.  Il comportamento di Del Vecchio, ha aggiunto il manager francese, ha provocato “uno shock” ai collaboratori e ai team di dirigenti del gruppo franco-italiano, che lavorano all'integrazione delle rispettive attività.

Nonostante le smentite di Del Vecchio, ha attaccato il manager francese, “un certo numero delle sue azioni rivelano di fatto un tentativo di prendere il controllo del nuovo gruppo, senza pagare un premio agli azionisti”. Nell’intervista rilasciata ieri al quotidiano transalpino Le Figarò, il patron di Luxottica ha negato di aver spinto per la nomina di Francesco Milleri come amministratore delegato.

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Poteva essere un desiderio, perché è brillante e dirige ottimamente Luxottica. Ci parliamo tutti i giorni, compresi sabato e domenica. Ma non ho mai proposto la sua nomina al consiglio d'amministrazione: conosco la reazione di Hubert. Da parte mia, continuerò a rispettare il patto. In due anni non ho mai fatto nessuno strappo, Hubert Sagnières non può dire il contrario”, ha spiegato Del Vecchio.

Insomma, la crisi di governance di EssilorLuxottica che prevede a tutti i livelli una pariteticità fra italiani e francesi (il tandem Del Vecchio-Sagnières, con gli stessi poteri per entrambi, resterà in carica fino al maggio del 2021. E l'equilibrio è rispettato anche all'interno del consiglio di amministrazione, con otto membri nominati su proposta di Essilor e altri otto su proposta di Luxottica) pare ormai aperta, come testimoniato dal cattivo umore degli investitori sul mercato. E le semplici “incomprensioni” tirate in ballo da Sagnieres in assemblea per spiegare ai soci alcuni stop operativi si sono trasformate in velenose accuse alla luce del sole. E ora, in Borsa, c’è chi giura che il matrimonio ha le ore contate. Anche se non converrebbe a nessuno dei due.