Economia

Extraprofitti, bocciatura da Moody’s: banche sorprese e governo accerchiato

di Redazione Economia

Il Financial times rincara la dose: "La tassa sulle banche è pericolosa per la reputazione dell'Italia"

Tassa sugli extraprofitti, arriva la bocciatura di Moody's all'esecutivo

Il Governo non cede, e continua a tirar dritto con riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche. Banche che, viene fatto filtrare, hanno condiviso la “sorpresa” per la mossa dell’esecutivo e hanno concordato un atteggiamento di “cautela, fermezza, serietà e senso di responsabilità.” Intanto, sulla misura arriva la bocciatura delle agenzie di rating e l’allarme sul rischio che venga minata la reputazione del paese.

La nuova tassa sugli extraprofitti “è credit negative” per il settore: affermano gli esperti di Moody’s in un rapporto spiegando che il sistema bancario italiano pagherà una cifra complessiva corrispondente al 15% del suo utile netto totale per il 2022, ma le banche riusciranno comunque a chiudere l’esercizio in corso con un risultato superiore a quello dello scorso anno.

Nel dettaglio, secondo i calcoli proforma su cinque banche che rappresentano oltre il 60% del margine di interesse del sistema bancario italiano a fine 2022 (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper, Banco Bpm e Mps) “la nuova imposta ridurrà sensibilmente il loro reddito netto”, con un peso di “circa il 15% dell’utile netto 2022 del sistema”. Inoltre l’imposta va “ad aggiungersi a una serie di altri vincoli alla redditività delle banche italiane, come la modesta attività di prestito o l’aumento delle spese operative”. Eppure per il 2023 “al netto dell’imposta sugli extra profitti, la redditività rimarrebbe al di sopra dell’utile netto del 2022” sottolineano gli analisti che ricordano come questo report “non annuncia un’azione di valutazione del credito”.

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