Economia
Come far pagare la Pubblica Amministrazione
Le banche oggi propendono più alla gestione del risparmio che verso il credito al consumo o al credito alle aziende
Se non ci fossero le aziende che lavorano per la P.A. e non solo, e come conseguenza non pagassero le tasse avreste ancora il Vostro posto di lavoro?
Chiunque presti la sua opera ha diritto di essere remunerato nei tempi e nei modi concordati. Da tempo immemore assistiamo al mancato pagamento di diversi miliardi di euro nei confronti delle aziende che lavorano per la Pubblica Amministrazione. La Commissione UE spedisce il governo italiano alla Corte europea di Giustizia per inosservanza di una direttiva secondo cui la Pubblica Amministrazione deve saldare i propri debiti nei confronti delle imprese entro e non oltre 60 giorni. … L’obbligo di saldare entro 30 giorni è stato introdotto dalla Commissione nel 2011 con effettiva messa in pratica a marzo del 2013. Inoltre, sempre secondo le nuove disposizioni, ogni pagamento in ritardo deve far scattare, oltre che gli interessi di mora, anche un indennizzo di 40 euro per sostenere i costi di recupero del credito spettante. Fonte Fatturazione elettronica verso la PA: pagamenti sempre in ritardo (danea.it).
Sappiamo benissimo che le banche oggi propendono più alla gestione del risparmio che verso il credito al consumo o al credito alle aziende e sappiamo anche che se una azienda va in rosso con il proprio contro corrente è obbligata a rientrare “immediatamente” indipendentemente dall’importo (anche solo 100 euro) e sappiamo ancora che se l’azienda è inadempiente nei confronti delle banche diventa sistematicamente un “cattivo pagatore”, di conseguenza sarà molto difficile accedere sia al credito bancario che a qualunque forma di finanziamento. Allora che fare? Un’idea in merito ce l’avrei. Supponiamo che l’azienda Alfa lavori per la Pubblica Amministrazione terminati i lavori e collaudati emette la fattura elettronica a saldo della sua spettanza. Risposta: Non ci sono soldi! Allora l’azienda Alfa si rivolge alla banca chiedendo di anticipare il “sicuro” importo da incassare, risposta della banca: non rientra nelle nostre competenze!
E allora? Ecco la proposta: una volta che l’azienda Alfa ha ultimato i lavori con la certificazione dell’Ente, questa presenta il saldo fattura in banca, riceve il corrispettivo, senza costi, e demanda l’incasso all’Amministrazione competente alla quale verranno addebitate tutte le spese sostenute dalla banca. Vi pare una proposta ragionevole? In termini poveri è il debitore che deve pagare quanto spetta alle aziende mettendole in condizione di poter essere efficienti e competitive nel mercato. La domanda che ci poniamo è: che senso ha pagare dopo anni una fattura emessa a lavori eseguiti e a regola d’arte? Perché nessuno pensa che queste aziende hanno a carico dipendenti che devono essere pagati? Quanto costa una eventuale cassa integrazione? Perché devono pagare gli oneri e le tasse se la P.A. fa lo gnorri?
Mi rivolgo a tutte le persone della P.A. (ed anche ai nostri Parlamentari) che devono regolare le fatture con un richiamo: se non ci fossero le aziende che lavorano per la P.A. e non solo, e come conseguenza non pagassero le tasse avreste ancora il Vostro posto di lavoro? OMNIA LABOR VINCIT