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Economia
Finanza e il "flop catastrofico": tutti gli errori dei presunti guru
Wall Street

"Al lupo, al lupo!" ricordate la favoletta e il suo esito? Anche i catastrofisti della finanza annunciano da anni disastri e sciagure che puntualmente non si avverano. Scoccava il gennaio 2016 e le prefiche della Royal Bank of Scotland profetarono un anno nerissimo: puntate sui Buoni del Tesoro strillavano, le azioni crolleranno, listini a meno 20%. Nel gennaio dello stesso anno anche la Société Générale vaticinava una terribile crisi finanziaria, talmente grave da riportaci ai disastri del 2007-8.

Il 2016 iniziò negativamente. Il petrolio scese seguito dalle Borse. Più scendevano, più i catastrofisti agitavano lo spettro del disastro. Poi venne la Brexit - al lupo, al lupo! - e le Borse iniziarono a salire: quello - giusto un attimo prima della ripartenza - era il momento per comprare. Da allora le Borse non si sono più fermate.
Questo significa che la crisi, piccola, media o grande, non accadrà mai? Certamente no. Una crisi prima o poi arriverà, è nella natura delle cose. Ma il punto è che non è avvenuta quando la "chiamavano" i catastrofisti e non verrà ora. Seguendo i profeti di sventura si sono persi anni di guadagni, un po' come stare alla stazione a guardare un treno dopo l'altro partire senza mai decidersi a salire. E i treni persi non si prendono più.
E' nel massimo scetticismo che si creano i rialzi più forti e più duraturi. Quando tutti sono spaventati e stanno a guardare i treni partire, quello è il momento in cui il Toro di Wall Street si arrampica sul muro della paura: solo pochi avveduti comprano e guadagnano

Dopo le musate del 2016, a furia di sciagure annunciate anche i profeti di sventura hanno dovuto darsi una mano di vernice rosa. Così i "cigni neri" di Nomura - gli eventi disastrosi e imprevedibili - sono diventati grigi, declassati a eventi comunque disastrosi e imprevedibili ma poco probabili. Per il 2017 ne avevano elencati 10, tra cui spiccavano l'annullamento della Brexit e il forte aumento dell'inflazione giapponese.

Ricordate cos'è capitato invece quest'anno? Faccio un rapido riassunto in ordine sparso: i missili di Kim, l'emotività di Trump, la crisi della Catalogna, i foreign fighter dell'Isis che tornano in Europa, Gerusalemme capitale, l'Iran nuovamente nella lista dei cattivi, i populismi europei, la Le Pen, i rigurgiti neo-nazisti in Germania, Austria, Olanda...

Eppure nonostante tutte le catastrofi annunciate, i fatti sono questi: Milano Mib +15%, Dow Jones +25%, Nasdaq +30%, Dax di Francoforte +14%, Nikkei Giappone +19%, Bovespa Brasile +25%, Hang Seng di Hong Kong +33%, Istanbul Turchia +42%, Atene +23%. Persino la borsa greca è cresciuta a due cifre!

Risultati così non si vedevano dagli anni '90, l'età della grande bolla dei titoli Internet quando tutti pensavano di essere Warren Buffett.
Amici risparmiatori, la lezione è semplice: tutto finisce perchè tutto scorre. La crescita prima o poi si trasforma sempre in una bolla destinata ad esplodere. E' nella natura delle cose. Ma è quando cresce prima dello scoppio che si fanno i guadagni.

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