Economia
Fincantieri, lo sfogo di Bono: "Quando sono arrivato era un disastro"
L'ex amministratore delegato della multinazionale di Stato Fincantieri si sfoga in un'intervista in cui dice di non aver mai parteggiato per nessun governo
Fincantieri, Bono: "Polemiche sulle fregate Fremm all'Egitto? Io mi aspettavo dei complimenti"
“Se mi fossi consegnato a uno di loro”, continua, “se avessi parteggiato per uno di loro, sarei in pensione da un pezzo. Mi sento e sono un indipendente. Non appartengo a nessuno. Questa è una scelta anagrafica, non di politica industriale. La rispetto, però lo spiego. Quando sono arrivato l’azienda era un disastro, era in vendita. Il governo non sapeva che farsene. Oggi ha un ottimo bilancio e ordini per 36 miliardi di euro. Io lascio questa dote e i miei migliori auguri”. Ma cosa si rimprovera l’ex numero uno di Fincantieri? “Nulla”, dice. “Gli errori umani non li metto in conto”.
Parlando delle polemiche per la vendita delle fregate Fremm al regime egiziano del generale Al Sisi, Giuseppe Bono commenta così: “Io pensavo di dover ‘fronteggiare’ complimenti. Con quella operazione, che ci ha portato più ricavi, Fincantieri ha riaperto un canale diretto con un Paese funzionale alle esigenze geopolitiche dell’Italia. C’era bisogno di uno sbocco dopo che siamo diventati ininfluenti in Libia. Oggi abbiamo urgente bisogno di gas e anche grazie a noi possiamo comprarlo dagli egiziani”.