Economia
Fitch: "Le tensioni con l'Ue ritorneranno". Spread giù a 210 punti
Il fatto che l'Italia sia riuscita a evitare la procedura di infrazione "dimostra che il Governo resta impegnato sulle regole di controllo dei conti pubblici dell'Unione europea". E' quanto scrive in una nota Fitch Ratings, sottolineando che, tuttavia, "la natura di qualunque aggiustamento fiscale da mettere in atto nel 2020 rimane poco chiara ed e' probabile che le tensioni con la Commissione europea tornino a galla". Il 3 luglio la Commissione ha fatto sapere che la procedura di infrazione non e' al momento necessaria, visto che il Governo ha annunciato una serie di misure per ridurre il deficit nel 2019 e si e' impegnato a mettere in atto nel 2020 aggiustamenti fiscali strutturali in linea con il patto di stabilita' e crescita.
L'agenzia di rating, che ripercorre le misure annunciate dal Governo, che ha deciso per una correzione di 7,6 miliardi di euro, pari allo 0,42% del Pil, sottolinea in particolare che il congelamento dei risparmi sulla spesa pubblica "e' stato un fattore chiave nelle valutazioni della Commissione" ed e' "in linea" con l'opinione di Fitch, secondo cui "nonostante la retorica ostile di alcuni politici italiani verso le regole europee, il Governo evita di smarcarsi totalmente dalle norme europee, cosa che potrebbe provocare instabilita' sui mercati finanziari". Infatti, spiega l'agenzia di rating, la fiducia del mercato obbligazionario nei confronti dell'Italia "e' migliorata" dopo le decisioni sulla procedura di infrazione.
Tuttavia, sottolinea Fitch, "resta una significativa incertezza sulla dimensione, la tempistica e la natura degli aggiustamenti fiscali dopo il 2019", tanto piu' che "i dettagli sono scarsi”. Intanto, sul mercato secondario dei titoli di Stato, lo spread Btp-Bund chiude in calo che dopo aver guadagnato qualche posizione subito dopo l'apertura.
Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco ha chiuso gli scambi a 210 punti base, dai 216 punti della chiusura di ieri, per un rendimento dell'1,75%, dall'1,79% del closing precedente. Approfittando del momento, il Tesoro ha riaperto ill Btp a 50 anni del Tesoro attraverso un sindacato riemettendo titoli per un controvalore di 3 miliardi. Con cedola del 2,80% e scadenza primo marzo 2067, il titolo è stato collocato al prezzo di 98,52 corrispondente ad un rendimento lordo del 2,87%.