Economia

Fondamentale la Zona Logistica Semplificata nel Nord-Ovest, governo acceleri

di Marco Foti

I presidenti di Piemonte, Lombardia e Liguria hanno chiesto al Governo di concludere il percorso amministrativo di riforma delle Zone Logistiche Semplificate

Con poco meno di 350 milioni di tonnellate di merci trasportate nel 2021 (fonte ISTAT), corrispondente a circa il 35% del trasporto complessivo nazionale, la Macro Regione del Nord Ovest è la più grande area allargata per origine/destinazione in Italia ed una delle più importanti in Europa per il trasporto delle merci su gomma. La movimentazione intraregionale delle merci sviluppa 263 milioni di tonnellate all’anno garantendo circa il 90% del trasporto sulle medie e lunghe distanze. Numeri che devono far riflettere in merito alla realizzazione di una ZLS sempre più necessaria ed una Macro Regione basilare per la Liguria, a conferma di quel vecchio "feeling" industriale tra le città di Milano, Genova e Torino, che vede la Liguria attore principale in un contesto di accessibilità intermodale unico nell’ambito del Nord Ovest.

Una sorta di città estesa, pensata come conurbazione di attività produttive ed industriali dislocate nei diversi centri della Macro Regione, un concetto di unicum territoriale a cui ciascuno centro/nodo/polo deve svolgere la propria missione, anche in linea con quanto previsto nel programma del Governo Meloni puntando sulla economia blu e sull’eccezionale collocazione geografica dell’Italia, vera e propria piattaforma naturale nel Mediterraneo, mettendo a sistema tutte le filiere economiche connesse ai nostri mari, dalle attività portuali, alla logistica.

Un sistema logistico, quello della Macro Regione, che deve svilupparsi, prevalentemente, per le attività dei porti liguri ed integrato con gli interventi, infrastrutturali e gestionali, programmati sul territorio delle tre regioni, grazie alla possibilità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano Nazionale Complementare.

La mobilità delle merci deve essere “letta” in una duplice veste: supporto ad una logistica strettamente dipendente dai consumi, supportare il decongestionamento delle reti stradali favorendo il processo/percorso dell’intermodalità verso il trasporto integrato con il sistema ferroviario, in attesa che venga completato il “Terzo Valico dei Giovi”, la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità di attraversamento dell’Appennino tra Liguria e Piemonte (lavori completati per il 77% degli scavi delle gallerie). Un'infrastruttura che fa parte del Corridoio Europeo dei Due Mari (Genova – Rotterdam), e di collegamento al Corridoio Lisbona – Kiev, e rappresenta la porta di accesso verso i mercati dell’Europa centrale.

In questo contesto si deve collocare la Macro Regione del Nord Ovest in modo da essere competitiva, non solo a livello nazionale, ma su tutto il bacino europeo ed intercontinentale, vista la crescente richiesta di servizi inerenti alla logistica integrata, i quali necessitano di spazi (hub) per la creazione di piattaforme logistiche funzionali all’ampliamento delle funzioni proprie logistiche. Da qui il concetto di “città estesa” (unicum territoriale) della Macro Regione con l’obiettivo di trovare una soluzione a due grandi problematiche, difficoltà a garantire aree logistiche adeguate ai traffici ipotizzati, conversione dell’attuale ripartizione modale, fortemente sbilanciata verso la gomma, sul sistema ferroviario. Diversi spunti che tendono a porre una domanda provocatoria: perché non istituzionalizzare la Macro Area del Nord Ovest?

Ad majora