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Economia
Fondazione Crt, Giorgetti: "Decisione a brevissimo". Gli ultimi rumor
Anna Maria Poggi

Fondazione Crt, Giorgetti: "Decisione a brevissimo". Gli ultimi rumor

"Sul futuro della Fondazione Crt" decideremo a brevissimo. Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato nelle scorse ore. Il titolare del Mef si appresta a prendere una decisione cruciale per il futuro della Fondazione Crt di Torino, un ente che si trova al centro di un'indagine relativa a presunte manovre illecite. Questa decisione, attesa da tempo, potrebbe portare al commissariamento dell'ente, anche se fonti accreditate riferiscono ad Affaritaliani.it che al momento la situazione sembra tutto sommato tranquilla, con la presidente Anna Maria Poggi che ieri si è recata a Roma per incontrare Vincenzo Meola, responsabile dell'ufficio che sovrintende alle attività di vigilanza sulle fondazioni di origine bancaria. Lo scopo dell'incontro era quello di dimostrare al Mef che l'ente ha ritrovato la serenità perduta e che le recenti dimissioni di quattro consiglieri di amministrazione potrebbero aver risolto alcune delle problematiche in questione.

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Breve riassunto delle puntate precedenti: la situazione è precipitata a seguito della scoperta di un presunto "patto occulto" tra alcuni consiglieri, finalizzato a influenzare le decisioni della fondazione, un'accusa che ha causato un vero e proprio terremoto all'interno dell'ente, culminato con le dimissioni di figure chiavi e l'intervento del Mef. La Fondazione Crt, uno dei principali azionisti di UniCredit, la seconda banca italiana, è stata scossa dalla controversia scaturita dalla rivelazione dell'ex segretario generale Andrea Varese. Il quale, dopo aver denunciato al Mef un accordo segreto tra consiglieri volto a pilotare le scelte dell'ente, è stato estromesso dalla posizione, scatenando una serie di eventi tra cui la dimissioni del presidente Fabrizio Palenzona e l'avvio di indagini giudiziarie da parte delle Procure di Torino e Roma.

Le tensioni restano alte e la decisione del Mef è attesa con ansia, sia dentro che fuori l'ente torinese, con diversi indagati che hanno manifestato il desiderio di essere sentiti dai magistrati impegnati nelle indagini. Vero è che lo stesso Giorgetti parlò di decisione imminente già un mese fa, ma ora sembra davvero che sia arrivato il momento del redde rationem. Le dimissioni di Antonello Monti, membro del consiglio di amministrazione e considerato una delle figure centrali nell'ambito dell'indagine, potrebbero rappresentare un'ulteriore svolta. Ma tutto tace, per ora, sia a Torino che in Via XX Settembre. Per quanto ancora?






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