Economia
Foodora ora "apparecchia" in Borsa. Il food delivery tedesco vale 4,4 miliardi
Il marchio del take-away a domicilio che funziona tramite app raccoglierà quasi un miliardo di euro sul listino di Francoforte
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Non bisogna aspettare neanche tanto. Basta un semplice ordine via app e dopo 30 minuti, il tempo medio di consegna), il pasto è servito. Il boom del business della consegna del cibo a domicilio sta avendo successo anche in Borsa tanto che Foodora, uno dei marchi del take-away che viaggia su due ruote con tanto di scatolone termico colorato più noti in Italia, ha deciso di seguire le scelte fatte da JustEat e Takeaway.com e di quotarsi. Sta per raccogliere dagli investitori quasi un miliardo di euro (996 milioni per 39 milioni di azioni). Il business va così bene che ha spinto anche altri outsider come Uber a buttarsi nel mercato del food delivery, autentico volano per i ricavi dei retailer.

Il palcoscenico scelto da Delivery Hero Ag (la holding che controlla Foodora, oltre all'altro marchio Foodpanda) per la propria initial public offering (Ipo) è quello prestigioso del listino di Francoforte, quotazione (venerdì il suono della campanella al Dax) fissata a 25,5 euro, nella parte alta della forchetta inizialmente indicata e che valuta complessivamente la società 4,4 miliardi di euro. La maggiore Ipo hi-tech (che così sfrutta anche il momento favorevole del settore: basta vedere il momento d'oro di Amazon&C a Wall Street) degli ultimi tre anni sulla piazza finanziaria tedesca, organizzata dalle blasonate Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley.
A monte della catena di Delivery Hero, c'è la berlinese Rocket Internet, l'incubatore di startup che ha in pancia il 35% del capitale, anch'esso quotato al Dax. Gli altri nomi di rilievo del libro soci sono i sudafricani di Naspers che ha acquistato l'11% del gruppo a maggio, Insight Venture Partners, e l'hedge fund Luxor Capital che possiede invece circa il 10%.
Secondo gli analisti, l'Ipo permetterà al gruppo fondato da Niklas Östberg nel maggio del 2011 di incamerare sufficiente liquidità per finanziare i piani di crescita, piani che al momento vedono una base di partenza di 42 mercati e oltre 150 mila fornitori, fra ristoranti, pub, pizzerie e sushi-bar in giro per il globo. Un mercato agguerritissimo (Deliveroo, JustEat e Takeaway.com gli altri marchi noti) che oggi ha visto la quotazione al Nyse anche di Blue Apron, la società che ha sviluppato una piattaforma che consegna a domicilio ingredienti e istruzioni per la preparazione di ricette.
Subito dopo l'avvio delle negoziazioni a Wall Street, il titolo è schizzato immediatamente verso l'alto del 7%, partendo da una base di prezzo estremamente cauta: 10 dollari per azione (e una valutazione inferiore ai 2 miliardi di dollari). Il traguardo porta Blue Apron nel ristretto gruppo di società quotate del ricco mercato del food delivery e con una capitalizzazione superiore al miliardo (dopo JustEat e GruHub e in attesa, appunto, della tedesca Delivery Hero).
La società però ha dovuto correggere in corsa il prezzo di partenza, inialmente ipotizzato tra i 15 e i 17 dollari per azione (per una capitalizzazione superiore ai 4 miliardi). Il ridimensionamento ha risentito della crescente concorrenza del settore, dovuta anche al recente acquisto di Whole Food da parte del colosso Amazon di Jeff Bezos che ha deciso così di cavalcare l'onda. Il cibo fresco arriverà con i droni al posto delle biciclette? Il visionario Bezos sta studiando il modo. C'è da scommetterci.