Economia
Garanzia Sace: 180 per gli Agnelli, 85 per i Benetton. I milioni risparmiati
Da Fca ad Autogrill, da Atlantia a Unieuro, Ovs e Tesmec sempre più gruppi cercano uno sconto sugli interessi che potrebbe superare i 300 milioni a fine anno
C’è poi un ultimo aspetto da tenere in conto: pagando minori interessi sui prestiti, le grandi imprese italiane di fatto “compreranno tempo” per sé e per le proprie filiere, rimpiazzando cassa che attualmente bruciano. Il gruppo Fca, ad esempio, a fine marzo aveva disponibilità liquide per 12,3 miliardi, ma ha già registrato quasi 5,1 miliardi di free cash flow negativi nei primi tre mesi dell’anno e dunque coi 6,3 miliardi garantiti da Sace potrebbe “comprare” l’equivalente di circa 4 mesi di tempo nell’ipotesi più severa (di nuove chiusure totali), garantendo verosimilmente continuità alla sua filiera alla sua filiera italiana almeno sino a fine anno.
Autogrill nell’ipotesi peggiore potrebbe bruciare 700 milioni di euro di cassa nel corso dell’intero 2020 avendo chiuso aprile con 500 milioni dopo free cash flow negativi per 100 milioni nel mese e prevedendo di bruciare “solo” una settantina di milioni in maggio e 35-40 milioni al mese da giugno a dicembre, così da arrivare a fine anno con una liquidità ancora sui 150 milioni che risalirebbe a 400 milioni in caso di finanziamento con garanzia Sace.
Unieuro, che può contare sull’apporto in forte crescita dell’e-commerce e che ha già riaperto quasi tutti i negozi “fisici”, al momento può contare su linee di finanziamento “committed” e bilaterali accese prima della crisi per complessivi 125 milioni, che anche in questo caso più che raddoppierebbero se i finanziamenti con garanzia Sace saranno concessi. Nel complesso il metter fieno in cascina da parte delle aziende italiane testimonia la volontà di garantire la propria sopravvivenza e al tempo stesso l’elevata incertezza circa tempi e modalità dell’evoluzione di questa che appare ogni giorno di più essere una crisi epocale. E che forse, come suggerisce Mediobanca, oltre ad una abbondante liquidità necessiterebbe di una risposta altrettanto epocale in termini di aggiornamento del “modello Italia”.