Economia
Generali, 2,5 miliardi per lo shopping. Donnet punta all'Olimpo dell'AM

Generali conferma i target finanziari del piano triennale e punta a diventare uno dei principali player multi-boutique nell'asset management al mondo, con una cassa di 2,5 militardi a disposizione per l’M&A per asset in cui la qualità, con il prezzo e la capacità di integrazione, conteranno più della taglia. "La strategia dell'asset management sta assicurando una maggiore diversificazione delle fonti di utile e la posizione finanziaria resta solida, con forti riserve di capitale e significative rimesse di cassa", si legge in una nota della compagnia.
PER LA BORSA GENERALI ANCORA PROXY ITALIA/ L'esposizione di Generali sui Btp è rimasta stabile attorno a 60 miliardi di euro. E' quanto ha dichiarato il Cfo del gruppo triestino, Cristiano Borean, in conference call con i giornalisti. “Gestiamo attivi e passivi in maniera coerente e non abbiamo scenari di rischio su questo fronte”, ha aggiunto il top-manager, sottolineando che la Solvency di Generali sui Btp è resiliente e al di sopra dei limiti necessari. Avvertite la compagnia che è la Borsa, con il titolo che non ha ancora recuperato i livelli di tre anni fa, ad affibbiare il rischio Paese al Leone alato, nonostante il business del gruppo insista su 50 Paesi con una posizione di leadership in Europa ed una presenza sempre più significativa in Asia e America Latina... |
Confermati dal Leone l'aumento degli utili per azione, con un range del tasso annuo composto di crescita dell'utile per azione 2018-21 tra il 6%-8%. Il monte-cedole è in crescita a 4,5-5 miliardi di dividendi cumulativi 2019-2021, con un range del dividend pay out 2019-2021 del 55%-65%, soggetto al contesto regolatorio. Il roe del 2019 e quello atteso del 2021 è superiore all'11,5%, mentre quello del 2020 è impattato dal covid-19 (100 milioni l'esposizione per le richieste di risarcimento Danni) e da oneri non ricorrenti.
La compagnia ha spiegato che la solidità patrimoniale del gruppo si è dimostrata resiliente nell'attuale contesto economico e finanziario internazionale, caratterizzato da grande incertezza, così come in ulteriori simulazioni di stress test: al 30 settembre 2020, il Solvency II Ratio era pari al 203%. La riduzione del debito finanziario si attesta a 1,9 miliardi, collocandosi al livello più alto della forchetta del target di Generali 2021, con un anno di anticipo rispetto al piano, mentre l'obiettivo di riduzione della spesa lorda per interessi è stato superato con un anno di anticipo, con una riduzione attesa degli oneri per interessi pari a 200 milioni nel 2021 (versus 2017).
Generali ha accelerato la trasformazione del proprio business, che sta incrementando ulteriormente la profittabilità, confermando investimenti strategici per un miliardo. L'obiettivo di riduzione dei costi per un ammontare di 200 milioni è stato raggiunto in anticipo grazie all'esecuzione disciplinata di iniziative di risparmio e trasformazione. Nel 2021 Generali consoliderà nuove modalità di lavoro e ottimizzerà ulteriormente i servizi esterni conseguendo risparmi per ulteriori 100 milioni, con una riduzione complessiva delle spese pari a 300 milioni.
“Il framework definito 2 anni fa è ancora valido, sia per dal punto di vista strategico che finanziario. Abbiamo ancora 2,5 miliardi di euro a disposizione per le acquisizioni, la differenza è che a causa del Covid-19 potrebbero esserci nuove opportunità”, ha spiegato il group Ceo Philippe Donnet, rispondendo alle domande degli analisti in occasione dell'Investor Day del gruppo. "Abbiamo già investito 1,6 miliardi di euro in circa 10 acquisizioni di piccole e medie dimensioni", ha chiosato Donnet, "e abbiamo ancora 2,5 miliardi da allocare in acquisizioni e stiamo valutando opportunità in linea con la nostra strategia, ma al momento non abbiamo alcun target in mente".

Il top manager ha poi ribadito che "dal mio punto di vista la seconda tranche del dividendo 2019 appartiene agli azionisti" e siamo in costante contatto con l'Ivass per enfatizzare la nostra solida posizione finanziaria, con l'intenzione di pagare il dividendo appena saremo autorizzati dal regolatore".
Come è stato spiegato, ha proseguito, il divieto Ivass di pagare la cedola è stata "una decisione macroeconomica, che non ha nulla a che fare con la specifica situazione di Generali, che è estremamente buona, anche includendo gli stress test. Quindi", ha concluso, "spero che nel 2021 e nel 2022 i regolatori sia europei che nazionali siano piu' rilassati per quanto riguarda il pagamento dei dividendi nel settore assicurativo".
Donnet ha poi evidenziato che "al momento non c'è parità di condizioni a livello europeo, visto che in alcuni Paesi le compagnie sono state autorizzate a pagare i dividendi a in altri paesi no, e credo che questa mancanza di parità di condizioni non sia sostenibile sul lungo termine".
Infine, ad una domanda riguardo alla possibilità di sottoscrivere oltre la propria quota di competenza la copertura del recesso o dell'aumento di capitale in opzione da 200 milioni di Cattolica, Donnet ha chiarito che "non abbiamo obblighi, ma solo opzioni e prenderemo le decisioni appropriate quanto ce ne sarà bisogno”. Positivo a fine seduta a Piazza Affari il titolo (+0,71% a 14,23 euro).