Economia
Generali, head hunter bussano in Crt. Bima nella lista "lunga" di Caltagirone
Rumors
Quello della vicepresidente della Fondazione Crt Caterina Bima, notaio, esperta di diritto societario e moglie dell’ex vicepresidente del Csm ed ex viceministro dell’Economia Michele Vietti, potrebbe essere uno dei nomi della lista “lunga” dell’imprenditore patron del Messaggero Francesco Caltagirone.
L’indiscrezione circola con insistenza nella City milanese dopo che in mattinata è stato convocato d’urgenza un consiglio di amministrazione dell’ente torinese (svoltosi poi nel pomeriggio) presieduto da Giovanni Quaglia.
Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it la riunione, arrivata dopo che ieri l’ex vicepresidente del Leone (accreditato di una quota di poco inferiore al 10% del capitale) ha annunciato al mercato di voler presentare (tramite la VM 2006 srl, società del gruppo) una lista di maggioranza per il prossimo rinnovo delle cariche sociali a Trieste, sarebbe stata indetta per comunicare al Cda di Crt che la Bima è stata contattata da una società di head hunter per far parte dell’elenco dei consiglieri con cui Caltagirone sfiderà la lista del consiglio di Generali. Lista, quest'ultima che riconferma Philippe Donnet (osteggiato invece dall'imprenditore capitolino, da Leonardo Del Vecchio e dall'ente sabaudo stesso), sostenuta invece da Mediobanca (al 12,82% del capitale e al 17,22% di diritti di voto grazie a un prestito titoli) e dal gruppo De Agostini (in uscita da libro soci, ma conservando i diritti di voto corrispondenti all'1,44% per il meeting primaverile).
La Fondazione Crt è azionista del Leone con l'1,713%, ma con mandato a salire a ridosso del 2% in vista dell'assemblea e ha siglato a metà settembre dello scorso anno un patto di consultazione con Delfin (al 7,98% ma probabilmente in salita) e lo stesso Caltagirone, accordo da cui il costruttore romano è uscito a fine gennaio.
Non è ancora certo che alla fine una dei due vice di Quaglia, che siede già nel board della quotata Astm (gruppo Gavio), entri in lista, ma quello che Affaritaliani.it può riferire con certezza è che i cacciatori di teste hanno preso contatto con l'ente torinese e la Bima che, pare, si sia mossa in autonomia per il dossier.
@andreadeugeni