Economia
"Risparmio gestito e la joint venture con Natixis, ecco perché il controllo francese spaventa i soci di Generali"
L'accordo con i francesi è fatto, ma i rischi dell'operazione restano un'incognita. L'analisi di Saverio Berlinzani (ActivTrades)
Generali-Natixis: Italia in allerta per l'ingerenza francese
Le nozze tra Generali e Natixis, annunciate da tempo e approvate lo scorso fine settimana dal comitato per gli investimenti del gruppo assicurativo italiano (sebbene non all’unanimità), hanno ricevuto ieri anche il via libera dal consiglio di amministrazione di Generali. Il passo verso la creazione di un gigante del risparmio gestito sembra ormai inevitabile. Ma cosa comporta concretamente questa operazione per i consumatori? Quali sono gli obiettivi strategici dietro a questa fusione? E quali sono i rischi legati all’accordo? Per fare luce su questi interrogativi, Affaritaliani ha interpellato Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades.
"La joint venture tra Generali e Natixis Investment Managers rappresenta certamente una sfida chiave nel settore dell’asset management in Europa. Le due società formerebbero un unico gruppo da 1.900 miliardi di patrimoni in gestione, al nono posto a livello mondiale per masse gestite (Aum) e leader nell’asset management in Europa con 4,1 miliardi di ricavi. Il gruppo assicurativo triestino e il conglomerato bancario francese, proprietario di Natixis dal 2021, hanno progettato una governance paritetica per la nuova realtà.", spiega l'esperto. "Ognuna delle due società deterrà il 50% delle attività, con un consiglio di amministrazione composto da rappresentanti di entrambe le parti e tre consiglieri indipendenti. La holding principale avrà sede ad Amsterdam. Secondo i pareri degli esperti, aumenteranno le opportunità per i risparmiatori italiani."
Aggiunde poi Berlinzani: "L’accordo promette una diversificazione significativa nell’offerta di soluzioni di investimento, con il 65% degli asset in reddito fisso, il 21% in azioni e il resto distribuito su mercati privati e altre strategie." Ma spiega che però: "Sono emerse preoccupazioni, all’interno dei soci di Generali, per il possibile passaggio del controllo dei risparmi italiani a un’entità con forti radici francesi. Il Ceo di Generali, Philippe Donnet ha ridimensionato le critiche ricordando che la compagnia assicurativa resta in Italia e tutte le decisioni prese resteranno in Italia."
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L'analista conclude: "L'obiettivo principale è consolidare la posizione di leader nell'asset management in Europa, competendo con giganti del settore come Amundi, BlackRock e UBS. La JV mira a espandere la propria presenza in nuovi mercati europei e globali, rafforzando l'offerta di prodotti diversificati, tra cui fondi multi-asset, obbligazionari e azionari. Va ricordati altresì che non è facile unire due culture aziendali, processi operativi e sistemi IT diversi, e ciò rappresenta una sfida significativa. Si deve aggiungere poi che il mercato europeo dell'asset management è già molto competitivo. La nuova JV dovrà distinguersi con prodotti innovativi e strategie efficaci per catturare la fiducia degli investitori."