Generali, profitti nel primo trimestre in crescita a 581 milioni (+8,6%)
Il Cfo Luigi Lubelli: "Guardiamo con ottimismo al resto dell'anno, che vedrà il completamento con successo del piano strategico"
La minore incidenza dei costi per sinistri nel ramo danni spinge i profitti trimestrali delle Assicurazioni Generali che consentono alla compagnia, come ha commentato il chief financial officer Luigi Lubelli, di "guardare con ottimismo al resto dell'anno, che vedrà il completamento con successo del piano strategico". Strategie che verranno annunciate al mercato a novembre.
Generali infatti ha chiuso il primo trimestre con un utile di 581 milioni, in crescita dell'8,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sopra il consensus degli analisti che si attestava in media a 575 milioni. In crescita del 4,9% a 1,253 miliardi anche il risultato operativo. L'utile riflette, spiega la compagnia in una nota, il miglioramento del risultato non operativo della gestione finanziaria, il maggior impatto della fiscalità e il risultato di attività operative cessate di 15 milioni.
Come spiegato anche dal Ceo Philippe Donnet in assemblea il 19 aprile, il Roe operativo annualizzato si è posizionato al 13,2, al di sopra del target indicato al 13% fissato nell'ultimo piano industriale e sul fronte dei premi, ha comunicato sempre la compagnia assicurativa, il Vita ha fatto registrare una crescita del 3% a 12,383 miliardi, mentre per il Danni il miglioramento su base annua è dell'1,4% a 6,22 miliardi. Complessivamente, i premi (lordi) migliorano del 2,5% a 18,6 miliardi.
La nuova produzione è invece in flessione del 6,6% a 11,165 miliardi (ma la redditività è in aumento al 4,55% dal 3,84% del primo trimestre 2017), con il risparmio gestito che ha registrato un calo tendenziale del 13,8% e i prodotti di puro rischio che sono calati del 5,9%. Secondo gli analisti di Equita Sim l'utile è stato "leggermente meglio delle attese grazie al combined ratio". Equita ha citato il "maggior contributo del danni, che ha beneficiato di un combined migliore".
I premi relativi alle unit linked sono cresciuti del 3,3%, a parziale compensazione. Per quanto riguarda gli indicatori patrimoniali, il Preliminary Regulatory Solvency Ratio si è rafforzato al 211% (208% a fine 2017) e l'Economic Solvency Ratio è migliorato al 233% (230%). "I risultati che presentiamo oggi confermano l'ottimo andamento delle performance industriali e finanziarie del gruppo e l'efficace esecuzione del piano strategico, perseguita con disciplina e determinazione", ha commentato Lubelli, commentando l'andamento dei primi tre mesi.
"Prosegue - ha continuato il top-manager - lo sviluppo del business e la generazione di valore, testimoniati da un lato dalla crescita dei premi, dalla robusta raccolta netta Vita e dagli Asset Under Management in aumento, dall'altro dall'ulteriore miglioramento del combined ratio e della redditività della nuova produzione Vita".