Economia

Genitori separati, finalmente buone notizie. Dopo 4 anni arriva il bonus, assegno di 1900 euro

Fissata al 31 marzo la scadenza per richiedere il “Bonus genitori separati 2024”

di redazione economia

Genitori separati, dopo 4 anni arriva il bonus. Assegno di 1900 euro

Il sostegno economico, originariamente pensato durante l’emergenza Covid per i genitori separati in difficoltà con l’assegno di mantenimento, arriva effettivamente soltanto adesso, dopo quasi quattro anni. In occasione della festa del papà, il capo del Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio ha firmato il decreto che dà il via libera a 4.428 beneficiari, a fronte di 6.486 domande presentate.

Domande accolte e importi erogati

Nel frattempo, è stata fissata al 31 marzo la scadenza per richiedere il “Bonus genitori separati 2024”, con l’Inps che procederà all’erogazione di complessivi 8,5 milioni di euro. A ciascun avente diritto andranno poco più di 1.900 euro, una cifra inferiore al massimo teorico precedentemente stabilito (9.600 euro).

Dei 10 milioni inizialmente stanziati, per ora vengono utilizzati 8,5, mentre la quota residua è messa da parte in attesa di ulteriori verifiche su circa un centinaio di richieste. Inoltre, 2.000 domande sono state scartate: in alcuni casi non è stata confermata la riduzione del reddito del 30% (requisito necessario), in altri mancavano documenti o era assente l’atto del tribunale relativo all’assegno di mantenimento. Altre richieste, invece, non rispettavano il periodo di riferimento stabilito dalla normativa.

Un percorso legislativo tortuoso

Il bonus in questione era stato introdotto nel 2021 dal governo Draghi all’interno di uno dei decreti “Sostegni” legati al periodo pandemico, spinto in particolare dalla Lega. Inizialmente fu criticato perché si limitava a sostenere i genitori separati o divorziati, senza includere le coppie di fatto, e per il timore che l’importo finisse al genitore invece che ai figli.

Inoltre, la definizione dei requisiti di riduzione del reddito risultava troppo generica, facendo paventare un’adesione potenzialmente eccessiva. In seguito, il testo fu modificato e inserito nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio, approvato a fine 2021.

Ritardi e dissapori

Il decreto attuativo ha tardato ad arrivare, anche a causa di divergenze tra il Dipartimento per la Famiglia e l’Inps, risolte soltanto di recente. Ora che si è giunti a un accordo, si può finalmente procedere ai pagamenti.