Economia

Guerra Ucraina, mercati in subbuglio. Analisti: investire nel medio termine

di Marco Scotti

Guerra tra Ucraina e Russia, conviene investire? Gli analisti invitano a non farsi prendere dall'impulso tenendo a mente il medio periodo

Guerra tra Russia e Ucraina, gli analisti: analizzare le situazioni con disciplina e con un orizzonte temporale più esteso

La guerra era nell’aria già da tempo, almeno per i mercati. Il Ftse Mib, l’indice della Borsa di Milano, ha fatto registrare un costante calo nella sua capitalizzazione, con una decisa accelerata dall’inizio dell’anno. Il 5 gennaio scorso, infatti, Piazza Affari era sopra quota 28mila punti, mentre ieri, al termine di una giornata estremamente complicata, ha chiuso a 24.796 punti, ai minimi da luglio 2020.

Le Borse, per ovvi motivi, ragionano su scommesse e sul tentativo di azzeccare scenari di medio periodo. Vendere o comprare oggi significa puntare su una crescita, o una discesa, del valore dei titoli nei mesi a venire. Dunque, i venti di guerra non sono certo una novità per gli specialisti, che si aspettavano un evento dirompente nella prima metà dell’anno.

La domanda adesso è: che cosa succederà sui mercati? Arriveremo a una serie incontrollata di tonfi come avvenuto all’indomani della pandemia, con il Ftse Mib passato da poco meno di 25mila punti a metà febbraio a poco più di 14mila a marzo? La risposta, almeno per il momento, è no.

I dati macroeconomici parlando di un possibile punto di Pil perso a causa delle sanzioni e di un’inflazione intorno al 5% a causa della crescita, inevitabile, del costo dell’energia e di alcune materie prime. Ma poi? Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime sull’azionario europeo passando da 530 a 490 punti in 12 mesi per Europe Stoxx 600.

In un report pubblicato ieri, Moneyfarm invitava gli investitori a “mantenere la rotta e resistere all'impulso di disinvestire, per proteggere la ricchezza. In molti casi, questo può avere l'effetto opposto: disinvestire durante le turbolenze del mercato è un modo infallibile per cristallizzare le perdite e può fare perdere la ripresa”.

Sulla stessa linea anche Luca Tobagi, Investment Strategist di Invesco. Come riporta Financial Lounge, infatti, il manager ha spiegato la sua convinzione: “Lo scoppio delle guerre è spesso stata un’opportunità di acquisto in un’ottica di lungo periodo per investitori – ha detto Tobagi - che avessero un tale orizzonte temporale e una tolleranza del rischio elevata. Nel breve è assolutamente probabile che la volatilità e la percezione dei rischi prevalga e ci possa essere ancora una fase ribassista sui mercati o comunque di grande volatilità. Vogliamo però suggerire di analizzare queste situazioni con disciplina e con un orizzonte temporale più esteso. Nella costruzione di portafogli diversificati e di strategie di investimento articolate non rischiare di commettere l’errore di trascurare un’opportunità nel lungo periodo perché prevale la percezione dei rischi di breve periodo”.

Infine, c’è da considerare il capitolo relativo ai rendimenti. Lo spread italiano è sceso lievemente dopo aver raggiunto i 180 punti base, ma è comunque a livelli notevoli e che devono far guardare con preoccupazione alla situazione. Per questo Dws sostiene di aspettarsi “una maggiore pressione sui rendimenti europei rispetto agli Stati Uniti. Per i treasury ci aspettiamo un appiattimento nella parte più lunga della curva (da 10 a 30 anni). Siamo anche diventati più cauti sulle obbligazioni societarie europee. Anche per le azioni, gli asset europei sono al centro della tempesta”.

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