Economia
Il 52% della spesa mondiale sulle armi: l’assurdità economica della guerra
Tutti gli armamenti sono fatti per essere usati e questo per la convergenza di due interessi: quelli delle lobby e quelli dei vertici militari
Le basi sono territorio europeo, e pagano tutto fino all’ultimo centesimo, restituendo soldi, sconti, facilitazioni finora ottenuti. A partire dall’implementazione avvenuta, alle basi Nato sarà dato un contributo di €5mld/anno da ripartire tra le stesse.
In attesa della loro totale eliminazione, tutte le armi nucleari, nello spazio, a frequenza ed elettriche, lascino l’Europa. Ogni tentativo di farle attraversare il territorio via acqua, aria, terra andrà trattato come un atto di guerra. Anche le grandi opere sono parte di un’economia di guerra. La tratta ad alta velocità Torino Lyon, ad esempio. Guerra all’ambiente, per cominciare. A pagina 3 di Torino Cronaca, ora Cronaca qui, del 07 gennaio 2006, in un articolo a firma Luigi Paonessa, così si legge: “Sulla vicenda tav la presenza di amianto, l’aumento del traffica pesante e l’inquinamento atmosferico nei pressi di cantieri e discariche non sono solo un’invenzione di giornali o un dubbio dei cittadini ma dati concreti che riempiono pagine di atti ufficiali della Regione e della Commissione Tecnica sul progetto di alta velocità Torino Lione che ha dicembre ha pubblicato una corposa relazione sullo stato di avanzamento dei lavori sulla tratta….” .
“A questo si aggiungerebbe un lavoro di esame delle problematiche inerenti l’escavazione, trattamento e lo stoccaggio dei materiali pericolosi (rocce contenenti amianto e minerali caratterizzati da radioattività naturale) oltre al monitoraggio continuo di fattori ambientali (aria, acqua, rumore), poche righe che sintetizzano come la paura amianto non sia infondata”.
Guerra alle finanze pubbliche, con solo una parte dei costi che va ai costruttori materiali. In che tasche va il rimanente? A chi dice che così non si fa mai nulla, rispondo che, una volta, un atteggiamento simile sarebbe stato definito mafia. Ma una volta non c’era il Pendolino, treno ad assetto variabile che viaggiava sulla linea strica in Valle Susa, arrivando a raggiungere anche 200/250 km orari?