Economia

Il 52% della spesa mondiale sulle armi: l’assurdità economica della guerra

di Redazione Economia

Tutti gli armamenti sono fatti per essere usati e questo per la convergenza di due interessi: quelli delle lobby e quelli dei vertici militari

Non è detto che tutte le spese militari siano segnate come tali. Le missioni militari all’estero possono essere segnate sotto il ministero degli esteri, e non apparire come tali. Ma i costi vi sono ugualmente, sottratti ad altri usi. Mi rendo conto che è impossibile che le spese militari in blocco, o la maggioranza, siano immediatamente sostituite con questa tipologia di investimenti. Si potrebbe cominciare a scegliere tra due opzioni. Una riduzione delle spese militari del 5.00% annuo, 86.95mld di dollari se i valori di spesa fossero sempre come quelli del 2017. Oppure una tantum del 15.00% che sono 260.85mld di dollari. Metterebbero in circolo il denaro in maniera più produttiva, investendo in salute ed educazione delle persone, queste persone avranno la capacità fisica e conoscitiva per dare il loro contributo al benessere. Più che le persone che lavorano nell’industria degli armamenti. Che possono essere impiegate in quei settori, e nei settori che si avvantaggerebbero di questa politica, nel caso di perdita del lavoro.

Se non sanno come operare la riduzione di cui parlo più indietro, mi permetto di dare un suggerimento. Si cominci con eliminare tipologie di armamenti il cui mantenimento è molto costoso, anche per le implicazioni sociali nei paesi che sono tenuti ad ospitarli, in base ad accordi militari. Gli armamenti nello spazio, quegli elettrici e a frequenza (MUOS compreso), e quelli nucleari (Implementare un trattato, firmato all’ONU il 07/07/2017, che li mette al bando). Si possono poi inserire alcuni punti negli accordi militari, provando ad immaginare il risparmio annuale e il valore delle risorse recuperate.