Economia
Il M5S scopre il "bluff" del governo Renzi sul costo della bolletta
La conferma arriva dall’audizione tenuta dal Gestore dei servizi energetici (GSE) in X commissione Industria Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui prezzi dell’energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita dei sistema produttivo del Paese, dalla quale emerge chiaramente la presa in giro del Governo Renzi sulle politiche di riduzione del costo della bolletta dell’energia elettrica.
Infatti - si legge su www.mafia-capitale.it - i dati richiesti al GSE non dicono come l’effetto dell’ spalma incentivo, che ha creato miglia di contenziosi e messo in crisi molte aziende del fotovoltaico, ha prodotto lo sconto della bolletta così come propagandato su Twitter dal presidente Renzi. Sulla riduzione dei costi della bolletta energetica il Governo Renzi fa solo propaganda per ostacolare lo sviluppo della generazione distribuita. La conferma viene anche dal comunicato di venerdì scorso della Autorità per l’Energia nel quale viene spiegato bene che la riduzione del 1,1% del costo dell’energia elettrica è sostanzialmente dovuto alla riduzione dei costi per l’acquisto della “materia energia” e nei mercati all’ingrosso e non per i provvedimenti intrapresi dal Governo nel decreto taglia bollette.
Diversamente, nel corso dell’audizione, è stato chiarito come il contributo delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico incide positivamente sul costo dell’energia elettrica, circa 7 miliardi di euro nel corso degli ultimi 3 anni, come sostiene il M5S e in particolare il senatore della commissione Attività produttive e Industria Gianni Girotto.
Temiamo, inoltre, che il costo delle bollette potrebbe aumentare nuovamente nei prossimi giorni grazie ad un nuovo salva-Alcoa per impianti rinnovabili già in produzione che hanno avuto il riconoscimento dell’incentivo. Infatti nel collegato ambiente è stato presentato un emendamento improvvido che farebbe godere di benefici economici alcuni produttori già entrati in esercizio che si vedranno riconosciuto un incentivo più alto rispetto a quello attualmente già ottenuto. Il tutto sulle spalle dei cittadini che si vedranno incrementare ancora una volta impropriamente la bolletta elettrica per ripagare qualche favore a produttori che non sono stati in grado di rispettare i termini previsti dalla norma.
Così si mostra chiaramente come la politica energetica del Governo abbia un indirizzo politico tutto in difesa di vecchie corporazioni energetiche ma completamente sbagliato per affrontare il periodo di guerra in cui siamo entrati e nel quale la sicurezza energetica grazie proprio alla produzione decentrata di energia diventa elemento fondamentale per rilanciare nel contesto internazionale il ruolo politico del Paese.
Gli annunci non servono se non per creare illusioni verso i cittadini e le imprese che durano solitamente il tempo che devono, perché hanno le gambe corte”.