Economia
Il Ministro Patuanelli incontra gli imprenditori di Assolombarda
Il Ministro Patuanelli ha oggi incontrato gli imprenditori di Assolombarda nella sede milanese. Bonomi: “Basta con l’isteria regolatoria. Serve coerenza per una crescita stabile. Ripartiamo da qui: le imprese ci sono”
“L’isteria e la schizofrenia regolatoria che la politica ci ha consegnato con ripetuti esempi quando si parla di industria è per il sistema produttivo fonte di una forte frustrazione. Ma se oggi con il Ministro Patuanelli intendiamo però gettare le basi di un nuovo e diverso rapporto di confronto e collaborazione con le imprese, noi ci siamo. Non chiediamo di meglio. Come imprese, abbiamo la certezza che la politica debba maturare tutt’altra consapevolezza rispetto a ciò che serve a una prospettiva di crescita vera e stabile. Finora non siamo stati ascoltati e i risultati, purtroppo, si vedono”. Così Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, in occasione dell’incontro con Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico.
“Da due anni chiediamo ai governi di prestare grande attenzione a tutti i segnali della frenata interna e internazionale. La produzione industriale nel 2019 è tornata a registrare un segno negativo, il peggior risultato dal 2014 e in progressivo peggioramento tendenziale. Siamo reduci da due anni di complessiva gelata degli investimenti privati, che nella manifattura grazie a Industria4.0. avevano invece preso a crescere a tassi molto rilevanti. Ma le decisioni dei recenti governi, di ibernarla prima e di ripristinarla modificandola solo ora, si sono rivelate pesanti errori.
A questo si aggiungono pregiudizi ostili contro le imprese come nel caso ILVA, Plastic Tax e Sugar Tax, confusi disegni di nazionalizzazione come per Alitalia, nuove misure accresci-deficit annunciate in materia previdenziale, annunci di riforme dell’IRPEF di cui ignoriamo la copertura che ci preoccupa non poco, visto che nel 2020-2021 il Governo si trova a dover reperire 47 miliardi altrimenti da coprire con aumenti delle imposte indirette.
Serve tutt’altro. Siamo delusi da quei governi che ci chiedono collaborazione da gennaio a settembre, ma poi da ottobre all’ultimo giorno di dicembre affannosamente scrivono leggi di bilancio anteponendo tutt’altri obiettivi rispetto alla crescita di imprese e lavoro, come se non ci avessero mai visti né sentiti”.
Passati in rassegna i temi del rilancio di industria4.0, della presenza italiana ai grandi tavoli internazionali, degli investimenti in infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese e della transizione energetica, il Presidente Bonomi ha infine approfondito due temi, quello della bassa produttività con una proposta al Ministro Patuanelli e il tema del trasporto aereo.
“Il problema della bassa produttività da 25 anni ci riconduce alla necessità di un grande Piano Nazionale plurisettoriale che abbracci tutti i settori no traded, a cominciare dall’offerta di servizi tanto pubblica quanto privata, per estendersi a tutti i vasti settori che restano regolamentati da tariffe pubbliche e che incontrano sul mercato domestico enormi ostacoli alla concorrenza. La produttività a nostro giudizio deve diventare un benchmark annuale programmatico nei documenti di contabilità nazionale, altrettanto importante quanto i saldi di finanza pubblica, da realizzare con misure ad hoc e sotto una regia ordinata pubblico-privata che passa per il capitale umano, quello infrastrutturale, finanziario e immateriale.
Quanto al tema del trasporto aereo, è proprio di ieri è la notizia della messa in liquidazione in bonis di Air Italy. Non serve più Stato nel trasporto aereo. Serve uno Stato che gravi meno i vettori con imposte come l’addizionale di circa 7 euro su ogni passeggero imbarcato, l’imposta regionale sul rumore dei velivoli, e una regolazione delle tariffe aeroportuali che non distingua più tra regimi diversi per hub ed aeroporti nazionali o regionali, che mortificano gli investimenti.
Per noi imprenditori, che ci misuriamo sui mercati e nel mondo, l’Italia non è il luogo in cui ci si riconosce solo tra simili, come vorrebbe una certa concezione di nazionalismo che non ci piace. Per noi è il luogo dove vivere e lavorare pensando a un futuro di crescita.
E l’Italia che abbiamo in testa può e deve esserne capace”.
Bonomi si è poi fermato con i giornalisti per dichiarare: “I dati stanno dimostrando un rallentamento forte del paese e oggi rallenta anche la locomotiva d’Italia. Siamo fortemente preoccupati. Non possiamo pensare di avere un governo che non sia in grado, abbiamo cercato sempre di dare un contributo. Oggi auspichiamo di avere aperto una nuova modalità di rapporto con il ministro. Ha dato la sua disponibilità lo misureremo nei fatti”.
Sulla crisi AirItaly Bonomi ha infine ribadito ad Affaritaliani.it: "Bisogna gestire la crisi del trasporto aereo: occorre intervenire su tutto il comparto, non sulla singola crisi”