Economia
Il Pil italiano meno 3% nel 2020. La mazzata di Oxford Economics
I rischi sono legati alla durata delle misure di contenimento
Dopo che l'economia italiana ha subito una notevole contrazione alla fine dello scorso anno, la disastrosa diffusione del coronavirus nel Paese "significa la quasi certezza di una grande contrazione del Pil nel 2020, con una combinazione di fattori schock che mandano il Paese in una nuova profonda recessione". E' l'analisi di Oxford Economics sull'Italia. "La perturbazione dell'economia dovuta all'epidemia di coronavirus ci ha spinto a tagliare le nostre previsioni di crescita per il 2020. Mentre l'incertezza intorno alla nostra stima rimane molto alta, vediamo ora l'economia italiana ridursi del 3% nel 2020 (la stessa scala di caduta del 2012). I rischi sono chiaramente orientati al ribasso e legati alla durata delle misure di contenimento, sia in Italia che all'estero".
Coronavirus: Reichlin ,Bce sostenga Roma o rischia tutta Ue - "Non c'e' dubbio che l'Italia, duramente colpita, debba spendere molto. Se il mercato testasse la volonta' di difenderla e la Bce non rispondesse, non si possono escludere scenari estremi. Purtroppo in quel caso non sarebbe solo l'Italia a risentirne, sarebbe tutta l'Europa". Cosi' l'economista Lucrezia Reichlin in un'intervista alla Stampa. "Oggi ci troviamo di fronte ad uno shock comune che colpisce l'Italia per prima ma che si sta estendendo a tutta l'Europa. Quindi bisogna garantire condizioni di finanziamento simili tra Paesi. Lo spread sui titoli italiani di questi giorni - osserva Reichlin - non riflette le condizioni della nostra finanza pubblica, ma il rischio per la tenuta dell'euro in mancanza di uno sforzo collettivo. In presenza di energiche misure di sostegno, come quelle che l'Italia ha adottato e altri Paesi preparano, occorre che la Bce garantisca che i tassi di interesse sul debito di ciascuno Stato restino sui livelli normali, pre-virus". "E' vero che in questo momento la Bce non ha molte armi a sua disposizione, devono intervenire i governi con le politiche di bilancio. Non vorrei pero' che questo fosse inteso, e la reazione dei mercati lo fa temere, come un parziale sottrarsi alle responsabilita'", evidenzia Reichlin. "Oggi abbiamo bisogno di un coordinamento tra politica monetaria e politica di bilancio; ovvero un 'bazooka' concordato dai governi nell'Eurogruppo (misure mirate di investimenti pubblici e sostegno a imprese e famiglie) accompagnato da una comunicazione da parte della Bce che garantisca bassi tassi di interesse. Questo - conclude - potrebbe essere annunciato in un comunicato congiunto tra Lagarde e il presidente dell'Eurogruppo Ma'rio Centeno".