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Economia
Il presidente di Tim Rossi: "La Bce taglierà rapidamente i tassi"

Salvatore Rossi: "Non bisogna avere paura del Mes"

Emergono le sfide strutturali dell'economia italiana, osserva Salvatore Rossi in un'intervista a La Stampa. Tuttavia, le prospettive per l'anno in arrivo non sono intrise di pessimismo, secondo l'ex direttore della Banca d'Italia e presidente di Tim fino alla scadenza del suo secondo mandato in aprile. Rossi ritiene che molto dipenda dai rischi geopolitici, ma sottolinea che la discesa dei tassi sarà più rapida di quanto dichiari la Bce. Inoltre, l'attuazione corretta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può mantenere l'Italia sulla giusta traiettoria.

L'ex dirigente bancario non vede rischi per il debito pubblico e accoglie positivamente il nuovo Patto di Stabilità, definendolo "meno irragionevole". Esprime disapprovazione per la bocciatura del Mes, sostenendo che non c'è alcuna ragione per temerlo, definendolo un problema di bandiera per alcuni. Sul fronte internazionale, Rossi riflette sull'attacco di Hamas a Israele nel 2023, definendolo un evento traumatico ma con conseguenze economiche limitate. Sottolinea che, nonostante le crisi in Ucraina e Israele, la congiuntura mondiale è stata mantenuta, sebbene con un rallentamento.

Riguardo alla crisi israeliana, Rossi discute della distinzione tra Israele come stato e il governo israeliano. Si sofferma sulla complessità delle relazioni internazionali coinvolte e sottolinea la necessità di seguire attentamente la situazione. Rossi esprime ottimismo per il futuro dell'Europa nel 2024, ma sottolinea l'importanza della Bce nel ritirare la stretta monetaria. Indica anche il programma Next Generation EU come elemento chiave e sottolinea le sfide strutturali dell'economia italiana, richiedendo riforme nei settori dell'istruzione, giustizia e sanità.

Sul fronte della Telecom Italia, Rossi lascia la presidenza in aprile, affermando che è giusto andare via in questo momento di trasformazione radicale dell'azienda. Ritiene che la vendita della rete fissa sia la decisione corretta per risolvere i problemi del debito e liberare i servizi da vincoli regolamentari. Infine, riguardo al mercato delle telecomunicazioni, Rossi riconosce la necessità di una riduzione del numero di operatori in Italia, considerato il mercato più concorrenziale del mondo. Conclude con un tocco leggero sulla sua futura posizione, scherzando sulla possibilità di essere presidente in una bocciofila.

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