Economia
Imballaggi plastica, altro che svolta green: la stretta Ue mette ko le aziende
La misura, finalizzata a promuovere il riutilizzo delle confezioni per alimenti, potrebbe avere un impatto pesante per la filiera di carta e bioplastiche
Stretta Ue sugli imballaggi di plastica, la misura non produrrebbe benefici per l'ambiente. A settembre il Consiglio e Parlamento Ue adotteranno le proprie posizioni
Il regolamento europeo sugli imballaggi sta destando non poche preoccupazioni per molti settori produttivi italiani, in particolare quelli legati alla ristorazione e all’hotelerie, ma anche a tutta la filiera della produzione e del riciclo della carta. La proposta del Berlaymont, animata da una volontà di fare un passo avanti sulla transizione ecologica, punta a regolare in modo diverso l’utilizzo e il riutilizzo delle confezioni che oggi avvolgono i cibi da asporto, le confezioni delle bevande e dei prodotti alimentari che consumiamo quotidianamente.
Il regolamento punta infatti ad aumentare i tassi di riciclo e di riutilizzo degli imballaggi. Nel farlo, tuttavia, vieta gli imballaggi in plastica monouso e introduce un obbligo minimo all’utilizzo di plastica riciclata. Nel dettaglio, gli imballaggi dovranno essere ridotti del quindici per cento pro capite per ogni paese dell’Unione europea entro il 2040. Inoltre, entro il 2030, il venti per cento delle bevande da asporto dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili, per poi poter arrivare all’80 per cento nel 2040.