Economia

Imballaggi plastica, altro che svolta green: la stretta Ue mette ko le aziende

di Gianluca Comin e Luciano Stella*

La misura, finalizzata a promuovere il riutilizzo delle confezioni per alimenti, potrebbe avere un impatto pesante per la filiera di carta e bioplastiche

Questa misura impone quindi alle aziende del settore uno sforzo importante di riconversione della catena produttiva. Molte imprese - italiane, ma non solo - avevano infatti da poco completato gli investimenti necessari a utilizzare e produrre imballaggi nel rispetto delle direttive europee sui materiali eco-sostenibili.

Il nuovo regolamento rischia, quindi, di rappresentare un ulteriore onere per il settore, che aveva fatto sforzi ingenti per aumentare le percentuali di riciclo dei rifiuti. Secondo l’ultimo “Early warning report” – adottato periodicamente per verificare l’avanzamento nell’attuazione della direttiva quadro sui rifiuti – l’Italia è in linea con il raggiungimento degli obiettivi entro il 2025. Il nostro paese ad oggi ricicla infatti oltre il 72 per cento dei propri rifiuti di imballaggio, ben sopra l’obiettivo medio europeo del 65 per cento.

Ma non è l’unico problema. Il regolamento sugli imballaggi, vietando i prodotti monouso, ne stimola il riutilizzo. Gli imballaggi dovrebbero quindi essere ripuliti per poter essere riutilizzati con un conseguente spreco di risorse idriche ed energetiche. Nel perseguire una finalità ecologica, quindi, il saldo finale potrebbe essere dannoso per l’ambiente.