Economia
Inps, fino a 300 domande al secondo. Bonus da 600 euro, bufera su Tridico
M5S: basta polemiche. Tutti avranno quanto stabilito
Boom di domande al sito dell'Inps da parte dei lavoratori autonomi per l'indennita' decisa per coloro che hanno dovuto ridurre la propria attivita' a causa dell'emergenza coronavirus e il sito va in tilt. Con risvolti anche sul fronte della privacy dato che per alcuni minuti gli utenti che hanno fatto domanda si sono trovati davanti a una schermata con dati di altri utenti. "Abbiamo avuto nei giorni scorsi e anche stamattina violenti attacchi hacker", ha detto il presidente, Pasquale Tridico che ha assicurato che tutti gli aventi diritto potranno ricevere il bonus ma ha deciso di chiudere temporaneamente il sito nel primo giorno fissato per l'invio delle domande per "consentire una migliore e piu'" efficace canalizzazione delle richieste di servizio". Il sito e' stato poi riaperto intorno alle 17 anche se per i servizi sono proseguiti i rallentamenti dovuti all'enorme mole di richieste. Di problemi di hackeraggio al sito ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nell'incontro con le opposizioni. "Questo data breach e' un fatto gravissimo" - ha affermato il Garante per la Privacy, Antonello Soro esprimendo grande preoccupazione. "E' un fatto grave - ha detto la vicepresidente dell'Istituto Maria Luisa Gnecchi, sara' oggetto di verifica. E' durato cinque minuti". Fino alle 13.00 prima che l'accesso al portale si bloccasse erano arrivate 339.000 domande e Tridico aveva parlato di "100 domande al secondo" in alcuni momenti tra l'una di notte e le otto di mattina e poi di picchi di 300 domande al secondo. Poi l'afflusso si e' ridotto a causa dei rallentamenti del sistema fino al crash registrato nella mattinata. L'Istituto ha comunque rassicurato gli utenti dicendo che non si terra' conto dell'ordine cronologico delle domande e che si potranno pagare le prestazioni a tutti gli aventi diritto. La gran parte dei pagamenti - ha assicurato Tridico - dovrebbero arrivare intorno al 15 aprile ma si paghera' anche nei giorni successivi. Il lavoro al quale e' stato chiamato l'Istituto in poche settimane, ha spiegato il presidente, e' stato enorme con la gestione di uno stanziamento di 10 miliardi di risorse per oltre 11 milioni di utenti. Solo per la cassa integrazione sono arrivate gia' domande dalle imprese per 1,4 milioni di lavoratori costretti a casa a causa della chiusura delle imprese o dalla riduzione della mole di lavoro. Per 1,2 milioni di lavoratori comunque il pagamento e' stato gia' anticipato dall'azienda (che poi fara' il conguaglio sui contributi con l'Inps) mentre per gli altri 200.000 il pagamento sara' diretto. L'Istituto sta valutando l'accesso scaglionato per accedere ai servizi con una fascia oraria per i patronati e i consulenti del lavoro, probabilmente dalle 8, alle 16.00 e una per i singoli cittadini, probabilmente dalle 16.00 fino alla mattina dopo. "Capisco la frustrazione di chi non riesce ad accedere al servizio, ha detto Tridico, ma lavorando 24 ore su 24 per dare risposte al Paese. Pensate cosa sarebbe successo se non ci fosse stato il reddito di cittadinanza. La situazione sarebbe ancora piu' drammatica". Il bonus puo' essere chiesto dai lavoratori autonomi iscritti all'Inps quali commercianti, artigiani e coltivatori diretti ma anche liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla gestione separata, lavoratori dello spettacolo e stagionali nel settore del turismo e delle terme.
Inps: M5s, basta polemiche. Tutti avranno quanto stabilito - "All'Inps sono giunte 100 domande al secondo, con piu' di 300 mila richieste ad oggi: e' evidente che questo potesse creare dei problemi. L'Inps ha fatto in poco tempo un lavoro enorme ma, con questi numeri, un po' di intasamento dei sistemi, come confermato dallo stesso presidente Tridico, era inevitabile. Purtroppo bisogna ricordare anche che il portale dell'Inps e' stato oggetto di un violento attacco hacker. Una situazione estremamente inquietante sulla quale andra' fatta chiarezza, perche' si tratta di un attacco non solo all'Inps ma a tutti gli italiani che oggi vivono un momento di grande difficolta'". Cosi' una nota dei deputati M5s in commissione Lavoro. "Una cosa e' certa: questo - dicono i pentastellati - non e' proprio il momento delle polemiche. Chi in una situazione di emergenza tale continua a soffiare sul fuoco della polemica e' un irresponsabile. Oggi quello che conta e' che tutti gli italiani in difficolta' possano presentare la domanda per ottenere le prestazioni previste e cosi' sara'. Ricordiamo che le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi. Inoltre, la commissione Lavoro della Camera, tramite i senatori, ha depositato un emendamento al dl Cura Italia che prevede l'esclusione dell'Inps dall'applicazione delle limitazioni di spesa per l'acquisto di beni e servizi e consentira' dunque all'istituto di gestire con sempre maggiore efficienza l'incremento di attivita' dovuto all'attuale emergenza". "Il governo, infine, sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure che per introdurne delle altre. Tutti dunque avranno cio' che gli spetta", conclude la nota.
BUFERA SU TRIDICO - Doveva essere il giorno dei lavoratori piegati dalla crisi economica, e' stato il giorno dell'Inps piegato dalla valanga di richieste per i bonus da 600 euro. Il portale dell'istituto di previdenza e' stato preso d'assalto gia' alle primissime ore del mattino, raggiungendo anche le trecento richieste al secondo, fino ad andare in tilt con conseguente chiusura e riscrittura delle regole d'accesso: il presidente Pasquale Tridico decide di riservare l'orario dalle 8 alle 16 ai patronati e ai consulenti, poi aprira' a tutti i cittadini. Ma il caos informatico di questa mattina scatena una ridda di polemiche legate alle scelte del presidente Inps a cui si sommano le preoccupazioni per gli attacchi hacker denunciati dallo stesso Tridico. "Abbiamo ricevuto diversi attacchi che questa mattina si sono sommati ai molti accessi. E il sito non ha retto". Parole che generano inquietudine anche e soprattutto per i dati sensibili custoditi dal portale Inps. Tanto che il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, chiede al Copasir - il Comitato per la sicurezza della Repubblica - di investire i servizi per capire cosa sia realmente accaduto e quali contromisure intenda adottare. "Questi sciacalli vanno fermati immediatamente".
Nel frattempo, pero', il caso piomba sul tavolo del confronto fra opposizioni e governo durante il quale il premier giuseppe Conte - davanti a Meloni, Salvini, Tajani e Maurizio Lupi - legge un post in cui il leader della Lega lancia un allarme: "Il governo corra ai ripari o finisce male". Conte non ci sta a attacca: "Matteo, questo e' soffiare sul malcontento, alimentare disordine sociale, una cosa diversa dal confronto che stiamo facendo qui". La replica di Salvini si limita a "se il sito Inps e' in tilt ... e' in tilt". Poi, a vertice concluso, aggiunge: "E' inaccettabile che i dati di migliaia di italiani vengano messi in piazza". Conte poi anticipera' quanto sostenuto dall'Istituto previdenziale, ovvero che i problemi sono dovuti al fatto che il sito e' stato hackerato nelle ultime ore. Ad attaccare, pero' non e' la sola opposizione. Il Partito Democratico giudica "intollerabile" quanto accaduto e critica la scelta di "aver comunicato nei giorni scorsi che questo tipo di accesso sarebbe stata l'unica opzione disponibile per richiedere le indennita' per professionisti e autonomi", spiega la vice presidente dem, Debora Serracchiani: "Il Pd aveva chiesto di consentire che i commercialisti e gli intermediari, in quanto iscritti all'ordine, potessero spedire una Pec all'Inps certificando le ore di lavoro perse e la richiesta di cassa integrazione, aggiungendo l'iban del dipendente. In questo modo, entro il 10 aprile l'Inps sara' in grado di procedere con un bonifico. Un provvedimento preso in questa direzione aiuterebbe una gestione ordinata e celere del sito dell'Inps e verrebbe incontro alle giuste esigenze dei cittadini". Anche da Italia Viva arriva la richiesta alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, di riferire alle Camere e con Davide accusa: "Non si puo' improvvisare in momenti come questo. Tutto si poteva usare: le banche, le poste, i conti correnti, le card a domicilio. Tutto si poteva e si doveva fare tranne che prendere in giro la gente che ha passato la notte davanti al pc e sovraccaricarla di ansia aggiungendo problemi preoccupazioni all'emergenza sanitaria". E Giacomo Portas, deputato indipendente di Italia Viva, suggerisce che si sarebbe potuto copiare il sistema adottato da Poste che ha distribuito le pensioni a scaglioni, in ordine alfabetico.