Economia
Intesa-Prelios, ora si parte sugli Utp. Messina pulisce ancora il bilancio
Avviata la due diligence per un portafoglio di dieci miliardi
Adesso è certo, dopo giorni di rumors. Intesa Sanpaolo e Prelios aprono il cantiere degli unlikely to pay. Il gruppo bancario "sta considerando opzioni strategiche riguardanti i crediti classificati come inadempienze probabili (Utp)" e "in tale ottica ha firmato un accordo non vincolante con Prelios, cui ha concesso un periodo di negoziazione esclusiva per la possibile costituzione di una partnership strategica finalizzata all'ottimizzazione della gestione delle posizioni Utp".
Lo annuncia l'istituto dopo le indiscrezioni. "L'eventuale perfezionamento di tali opzioni, e in particolare della partnership con Prelios - prosegue il comunicato - avverra' nel rispetto degli obiettivi e delle previsioni di natura economica e patrimoniale del gruppo gia' resi noti al mercato per l'esercizio 2019 e per il piano di impresa 2018-2021 e non influenzerà la partnership strategica riguardante i crediti in sofferenza gia' perfezionata con Intrum".
Secondo le indiscrezioni la due diligence del servicer milanese riguarderebbe il portafoglio da circa 10 miliardi di valore nominale su cui la banca intende lavorare. L’analisi delle posizioni (che dovrebbe coinvolgere un ampio stuolo di advisor legali e finanziari tra cui Kpmg, Deloitte e EY) dovrebbe entrare nel vivo ad aprile per concludersi con ogni probabilità a giugno.
Se le posizioni di dimensione maggiore, quelle solitamente con un valore lordo superiore ai 500 mila euro, saranno con ogni probabilità analizzate una per una, per quelle più piccole ci sarà un lavoro di clustering. In buona sostanza il servicer individuerà dei campioni, cioè dei sub-portafogli che, con un margine di errore molto basso, potranno riassumere le caratteristiche del portafoglio.
Se la due diligence costituirà una componente fondamentale del lavoro, uno schema di massima dell’operazione sarebbe già sul tavolo: secondo le prime stime, dei 10 miliardi complessivi, uno stock da uno-due miliardi potrebbe essere ceduto, mentre i restanti 8-9 miliardi saranno mantenuti sui libri del gruppo e gestiti dalle strutture di Prelios. Di certo sarà un’operazione impegnativa quindi che dovrebbe impegnare le strutture delle due controparti per i prossimi mesi. Al momento non sembra infatti che ci siano altri soggetti in lizza.