Economia
Intesa Sanpaolo e Arcidiocesi di Torino: insieme per sostenere le microimprese
Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo): “Presentiamo uno strumento facilmente accessibile, al fine di dare rapido sollievo a categorie che oggi sono in difficoltà”
Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo, insieme per sostenere le microimprese che fanno più fatica ad accedere alle forme di sostegno
Intesa Sanpaolo e Arcidiocesi di Torino hanno presentato una nuova iniziativa congiunta, dedicata totalmente al sostegno delle microimprese. Durante l’evento di presentazione, moderato e introdotto dalla giornalista Marina Lomunno, sono intervenuti: Tom Dealessandri, presidente Fondazione Don Mario Operti; Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo; E.R. Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, e Teresio Testa, direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo.
Lo spirito dell’iniziativa, come ha raccontato Marina Lomunno, “nasce in sintonia con Papa Francesco, che in questi mesi di pandemia ha sottolineato che ‘Tutti siamo nella stessa barca, nessuno si salva da solo’”. Questa unione tra l’Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo, che da sempre (tramite la Compagnia di San Paolo) sostiene in vari modi le iniziative della Diocesi, nella promozione delle categorie più svantaggiate, nasce per sostenere chi in questo momento sta più pagando gli effetti della pandemia, cioè le microimprese che fanno più fatica ad accedere alle forme di sostegno.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Fondo Sorriso”, un progetto lanciato dalla Fondazione Operti, costituita nel 2004 su iniziativa dell’Arcidiocesi e attiva sul territorio della diocesi di Torino e di Susa sui temi del lavoro, della casa e del sostegno al microcredito.
“Desidero esprimere apprezzamento e soddisfazione per l’avvio di questo importante programma in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo - ha dichiarato Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino -. La mia gratitudine è rivolta al Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e a tutta dirigenza della Banca che ha dimostrato sensibilità e l’attenzione verso il progetto. Grazie anche alle associazioni di categoria che sono consapevoli più di noi del momento che stiamo attraversando e hanno accolto subito il nostro appello rendendosi parte attiva. Il clima economico e sociale che stiamo vivendo rischia di diventare drammatico se non vengono messe in campo tutta una serie di azioni e interventi necessari a salvaguardare l’autonomia e il benessere delle persone e le opportunità di sviluppo di un territorio e di una comunità. Il momento storico ci chiede di collaborare per evitare che le persone e le imprese cadano nella spirale della povertà.Grazie alla nostra presenza capillare sul territorio ci siamo resi conto che c’era, tra le altre, una fascia importante da sostenere: quella delle imprese e di coloro che hanno un’attività. Per la chiesa di Torino il lavoro è il principale veicolo di inclusione sociale, uno degli strumenti principali di realizzazione stessa della persona. Ma il lavoro esiste solo se fioriscono imprese in grado di creare opportunità di sviluppo per la comunità in cui si insediano e di lavoro per le persone del territorio”.
“Vi siamo grati come società per averci coinvolto in questo progetto, che ha il merito di fornire un sostegno allo sviluppo economico e sociale del territorio con criteri di impatto - ha commentato Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo -. Per una banca impatto vuol dire tassi contenuti e lunghi tempi di restituzione. Noi abbiamo una lunga esperienza nella finanza d’impatto, in 13 anni di attività affianco alle organizzazioni del terzo settore e recentemente rivolgendosi anche a categorie di persone, imprese e famiglie con difficoltà di accesso al credito rispetto ai criteri tradizionali che richiedono maggiore garanzia. Un esempio molto chiaro sono gli studenti universitari, ai quali noi facciamo prestiti senza garanzie con rimborsi fino a 30 anni. Quello che oggi presentiamo è uno strumento facilmente accessibile, collaudato con specifica finalità di dare rapido sollievo a categorie che oggi sono in grande difficoltà. Soprattutto le imprese piccole, che sono una forza dell’economia perché sono animate da persone che hanno scommesso sulle proprie capacità e tengono molto alla loro indipendenza. Oggi hanno dei problemi che noi vogliamo aiutare a superare, anche perché quando queste imprese ripartono si portano dietro l’economia, aiutano le imprese più grandi con le quali collaborano, fanno investimenti, danno lavoro, pagano dipendenti. Quindi questa iniziativa non solo soccorre delle imprese ma attiva nuovi investimenti. Nel 2020 abbiamo erogato in Piemonte 1,7 miliardi di euro per iniziative legate al covid. Sono finanziamenti che hanno aiutato le famiglie e soprattutto le imprese che quindi hanno creato lavoro. Noi crediamo molto nel Piemonte e nei suoi distretti e continueremo a finanziarlo. Le origini storiche della Compagnia di San Paolo, che sono anche le nostre origini storiche, ci inducono ad adoperarci nell’azione sociale. In questo progetto noi uniamo la professione di creditori e finanziatori che è tipica della banca con la vocazione filantropica che ci viene dall’antica radice della Compagnia di San Paolo”.
“La Fondazione Don Mario Operti affronta temi di microcredito dal 2004 - ha spiegato Tom Dealessandri, presidente Fondazione Don Mario Operti -. Con la pandemia si è messo in piedi il ‘Fondo Sorriso’, aperto oltre che alle imprese anche alle famiglie. Di fatto oggi abbiamo più di 180 richieste, 83 sono già andate in porto. Abbiamo aperto una serie di discussioni con altre diocesi della Regione Piemonte e poi gradualmente la partecipazione si sta allargando. Al momento abbiamo deciso di mettere sul fondo immediatamente 200.000 euro più 50.000 su fondo speciale che ha bisogno di una garanzia a la 100% è una sperimentazione perché perché oggettivamente il rischio di non recuperare i prestiti è molto alto quindi dobbiamo stare attenti. Vediamo se siamo in grado di far uscire da alcune situazioni da condizioni di difficoltà”.
“Con questa nuova iniziativa ritengo che si possa dare ulteriore supporto a situazioni che il perdurare della pandemia rende estremamente fragili - ha dichiarato Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo -. E’ un'iniziativa che si va a integrare benissimo con quelle che sono già le altre forme di supporto che sono già date dal Fondo Centrale di Garanzia, perché ci sono dei limiti a questo fondo che escludono alcuni dei soggetti che potrebbero avere bisogno di un intervento finanziario. Credo che questo intervento possa effettivamente consentire agli imprenditori di superare una fase come quella che stiamo attraversando, effettuare degli investimenti e provare a restare competitivi. Aiutare loro significa aiutare molto di quella che è l’attività e l’occupazione del nostro territorio”.