Economia
Irap, Patuanelli: "Taglio per tutte le imprese. Effetti immediati da giugno"
Patuanelli: "Il settore su cui incide di più è il volontariato"
"Lo stralcio di una parte dell'Irap abbraccia tutte le imprese. Il settore su cui incide di più è il volontariato. Ed è una misura che a giugno produce effetti immediati". Lo spiega il ministro Stefano Patuanelli in un'intervista a Repubblica, aggiungendo che "in prospettiva una riforma fiscale sia necessaria, ma il decreto Rilancio non era la sede giusta". Quanto ai tempi spesso troppo lunghi per la concessione dei prestiti alle imprese, il ministro dello Sviluppo economico afferma che "al momento arrivano circa 20mila operazioni al giorno del fondo centrale di garanzia. E innegabile che all'inizio anche per alcune reticenze del sistema bancario la misura ha stentato a ingranare, ma a oggi dopo meno di un mese dal decreto liquidità sono 9 miliardi le garanzie prestate". "Lunedì riapriremo sostanzialmente tutte le attività, anticipando la data del primo giugno - dice ancora Patuanelli -. Bisogna farlo con cautela perché il Paese è un malato meno grave di prima, ma rimane malato". Quanto ad Alitalia, "attraverso questo intervento si rilancia - afferma il ministro - Tutte le compagnie di bandiera in questo momento chiedono l'ingresso dello Stato nei loro capitali. E un momento storico per Alitalia che finalmente ripartirà ad armi pari con le altre".
PATUANELLI, 'ABBATTERE LA BUROCRAZIA PER CAMBIARE L'ITALIA' - "Abbattere la burocrazia e fidarsi delle imprese": Questo il solo modo per cambiare velocemente l'Italia secondo Stefano Patuanelli che a proposito del ritardo del decreto Rilancio, in un'intervista a Repubblica, sottolinea che "abbiamo fatto tre maxi decreti in tre mesi per un valore di oltre 80 miliardi. Si può fare sempre di più e meglio, ma ricordiamoci sempre che la manovra economica di fine anno ha una gestazione di mesi e un valore generalmente attorno ai 30 miliardi". Per il ministro dello Sviluppo economico, al di là dei sussidi e degli aiuti immediati, nel decreto ci sono quelli "a fondo perduto che servono a tenere in vita le imprese. Penso ai 6 miliardi per quelle tra 0 e 5 milioni, alla rimozione dell'Irap, saldo e acconto di giugno fino a 250 milioni di fatturato, la riduzione dei costi fissi delle bollette elettriche. Ma ci sono anche norme di sistema come l'ecobonus e il sisma bonus al 110% e il rafforzamento del sistema delle start up e delle pmi innovative".
Quanto ai debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle aziende, "con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ci siamo confrontati spesso su questo - afferma Patuanelli -. E assurdo che le imprese soffrano per la mancanza di liquidità e contemporaneamente vantino crediti nei confronti della PA. I 12 miliardi sono un primo passo, dovranno essercene degli altri". "Per le imprese ci sono oltre 20 miliardi in questo decreto - dice ancora il ministro -. La cosa più importante ora è agire sulla fiducia: lo Stato deve lasciare libere le imprese di reinventarsi, di crescere, e questo concetto dovrà essere alla base dei prossimi provvedimenti su semplificazione e sburocratizzazione, anche rendendo, per esempio, il codice degli appalti più coerente con il momento che stiamo vivendo. Vorrei vivere in un Paese in cui non serve un commissario straordinario per realizzare un'opera in tempi normali e le modifiche al codice degli appalti dovranno andare in questa direzione".