Economia

La Camera approva la legge sull'equo compenso: ecco chi ne beneficia e come

di Redazione Economia

Il provvedimento, che si compone di 13 articoli, ha avuto un percorso travagliato

Equo compenso, approvata alla Camera la legge

Via libera definitivo della Camera alla legge sull'equo compenso. Dopo una prima lettura da parte di Montecitorio, durante l'esame al Senato è stata introdotta una modifica 'tecnica' al testo, che ha quindi reso necessario un ultimo passaggio a Montecitorio. La modifica, che concerne la correzione di un richiamo al codice di procedura civile contenuto all'articolo 7 del testo (che prevede la possibilità che il parere di congruità emesso dall'ordine o dal collegio, in alternativa alle procedure di ingiunzione di pagamento e a quelle specifiche per le controversie in materia di liquidazione degli onorari e dei diritti di avvocato, acquisti l'efficacia di titolo esecutivo per il professionista, se rilasciato nel rispetto delle procedure, e se il debitore non ha proposto opposizione), si è resa necessaria a seguito dell'entrata in vigore della cosiddetta "riforma Cartabia". 

Il provvedimento, che si compone di 13 articoli, ha avuto un percorso travagliato: approvato all'unanimità, riproduce il contenuto di una proposta di legge approvata da Montecitorio nella scorsa legislatura ma il cui iter si era poi interrotto al Senato. La legge interviene sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela del professionista.

Equo compenso, come funziona

Si definisce come equo il compenso che rispetta specifici parametri ministeriali e interviene sull'ambito applicativo della disciplina vigente, ampliandolo sia per quanto riguarda i professionisti interessati, tra i quali sono inclusi gli esercenti professioni non ordinistiche, sia per quanto riguarda la committenza che viene estesa anche a tutte le imprese che impiegano più di 50 dipendenti o fatturano più di 10 milioni di euro. Per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.