Economia

Lagarde lancia l'allarme sull'inflazione: "Atterraggio morbido non garantito"

di Redazione Economia

La presidente della Bce: "Il nostro lavoro non è finito. Dobbiamo evitare una recessione o un forte deterioramento dell'occupazione"

Bce, Lagarde è preoccupata dalla situazione geopolitica internazionale. Nessuna previsione sul taglio dei tassi

Christine Lagarde considera il periodo buio per l'Europa non ancora alle spalle e nonostante il calo dell'inflazione chiede cautela e resta prudente sulle previsioni. "Abbiamo fatto molta strada nella lotta all’inflazione, ma il nostro lavoro - dice Lagarde e lo riporta Il Sole 24 Ore - non è finito e dobbiamo rimanere vigili". Per questo Lagarde non ha dato nessuna indicazione sul prossimo taglio dei tassi. Si prevede che l’inflazione ritornerà sotto al target del 2% nell'ultima parte del prossimo anno, ma Lagarde ora parla di "atterraggio morbido non garantito". E poi entra ancora di più nel dettaglio sui rischi. "Bisogna evitare una recessione o un forte deterioramento dell’occupazione", per questo non intende sbilanciarsi, complici anche le recenti tempeste della geopolitica, da cui si è tenuta volontariamente lontana.

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"Nell’ottobre 2022, - prosegue Lagarde - l'inflazione ha raggiunto un picco del 10,6%. Nel settembre 2023, l'ultima volta che abbiamo aumentato i tassi, si era ridotta di oltre la metà, al 5,2%. E poi, dopo nove mesi in cui abbiamo mantenuto i tassi fermi, abbiamo visto l’inflazione dimezzarsi nuovamente al 2,6%, il che ci ha portato a tagliare i tassi per la prima volta a giugno". Il discorso di Lagarde ha analizzato i rischi, il percorso e i costi della politica monetaria, dando risalto all’impatto sull’economia del rialzo dei tassi. "Ma se il nostro percorso politico ha contribuito a domare l’inflazione, ha anche frenato la crescita economica", ha puntualizzato Lagarde, aggiungendo che "i tassi sono aumentati costantemente e sono rimasti alti mentre l’economia ristagnava per cinque trimestri consecutivi".

"La solidità del mercato del lavoro - conclude Lagarde - ci consente di prendere tempo per raccogliere nuove informazioni, ma dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che le prospettive di crescita rimangono incerte - ha detto -. Tutto questo è alla base della nostra determinazione a dipendere dai dati e a prendere le nostre decisioni politiche riunione per riunione".