Economia

Lavoro, perché il sindacato non diventa imprenditore?

di Ezio Pozzati

Perché i sindacati non si uniscono e sostituiscono le vecchie proprietà dirigendo essi stessi le aziende?

Lavoro, sogno un sindacato "imprenditore"

Chi non ha un lavoro lo cerca disperatamente, chi ce l'ha sciopera (diritto legittimo) per migliorare la propria posizione, chi lo sta perdendo protesta perché, molto spesso, non è responsabile delle possibili o ricercate scusanti quali il decentramento aziendale o per altre motivazioni. A tal proposito sul tavolo del Governo ci sono più di 260 posizioni aperte, con il rischio di chiusure e conseguente perdita del lavoro e dello stipendio. Ho sempre riscontrato che le “lotte” per la sopravvivenza di queste aziende è portato avanti non solo dai dipendenti, ma soprattutto dai sindacati che cercano di tutelare i posti di lavoro.

Oggi, abbiamo una serie di aziende che per i i più disparati motivi non possono o non vogliono parlare con i sindacati o con le maestranze. La proprietà di molte di queste aziende si trovano nella condizione di essere in vendita ad altri imprenditori. Siamo tutti concordi che non è semplice aprire trattative dove in azienda ci sono centinaia di dipendenti che oltre al loro stipendio è necessario accantonare il Trattamento di Fine Rapporto, importi quasi sempre iscritti a bilancio, ma quasi mai accantonati finanziariamente. Allora che fare?

Si potrebbe subentrare alla proprietà, magari in due modi: con l'affitto aziendale (se possibile in toto) oppure acquisendo per intero l'azienda. Ovviamente i soli dipendenti non ce la fanno a fare questi interventi (però qualche volta ci sono riusciti), per lo più onerosi nell'immediato, ma è indispensabile verificare se le banche sono disponibili a finanziare le “nuove proprietà”. Bene il problema, come al solito si riduce alla questione denaro. Domanda chi potrebbe essere in grado di garantire questi finanziamenti? Per una volta vorrei lasciate da parte lo Stato o gli Enti partecipati e coinvolgere direttamente i sindacati. Questi ultimi, a quanto mi risulta, sono proprietari di immobili ed hanno una “buona” reputazione finanziaria.

Altra domanda: perché i sindacati non si uniscono e sostituiscono le vecchie proprietà dirigendo essi stessi le aziende? Qualcuno potrebbe obiettare che non è nella loro natura fare gli “imprenditori”, ma forse non è così, perché se ogni volta che un'azienda è in crisi dicono che con determinati sistemi si può ripartire come e meglio di prima, probabilmente sanno di cosa parlano. Allora, ecco il mio sogno. Se tutti i sindacati abbracciassero questa idea, credo che moltissime situazioni precarie oggi verrebbero risolte in un batter d'occhio. Un'ultima considerazione. Se per caso i sindacati non fossero all'altezza di gestire questi stabilimenti, neanche con il personale interno, possono sempre ricorrere al mercato manageriale dove possono trovare persone con capacità ed esperienza in grado di gestire le complessità aziendali. Chiudo con un proverbio latino: labor omnia vincit –  la fatica (l'impegno) vince ogni cosa.