Economia
Le banche tornano a prestare denaro: nel 2021 erogati 27,1 miliardi in più
Secondo uno studio di Unimpresa, calano le sofferenze degli istituti di credito a quota 36,8 miliardi
L'andamento dei prestiti alle imprese è dunque contrastato: le banche sembrano assecondare le richieste di liquidità a breve termine, mentre mostrano molta meno fiducia nel finanziare iniziative a scadenza più lunga. Quanto alle famiglie, lo stock dei prestiti è salito complessivamente di 25,1 miliardi (+3,88%), dai 647,8 miliardi di maggio 2021 ai 672,8 miliardi di maggio 2022: nel dettaglio, sono saliti in particolare i mutui per l'acquisto di abitazioni, con una variazione positiva di 18,7 miliardi (+4,70%) da 399,1 miliardi a 417,9 miliardi; in aumento anche il credito al consumo (prestiti per comprare a rate automobili, elettrodomestici, smartphone e abbigliamento), cresciuto di 4,6 miliardi (+4,26%) da 108,2 miliardi a 112,9 miliardi; più contenuto lo sviluppo dei prestiti personali, saliti di 1,7 miliardi (+1,26%) da 140,2 miliardi a 141,9 miliardi.
Prosegue il calo delle sofferenze: il totale dei prestiti non rimborsati è sceso di 13,7 miliardi (-27,12%), dai 50,5 miliardi di maggio 2021 ai 36,8 miliardi di maggio 2022. Sono calati tutti i tipi di credito ammalorato: quelli riconducibili alle aziende sono scesi di 11,1 miliardi (-34,50%) da 32,4 miliardi a 21,2 miliardi; quelli legati alle famiglie sono diminuiti di 344 milioni (-2,88%) da 11,6 miliardi a 11,2 miliardi; quelli delle imprese familiari sono calati di 1,4 miliardi (-35,43%) da 4,04 miliardi a 2,6 miliardi, mentre quelli legati a onlus, pubblica amministrazione e altri soggetti sono scesi di 747 milioni (-30,82%) da 2,4 miliardi a 1,6 miliardi. Le sofferenze nette, cioè quelle non coperte da garanzie reali, sono calate di 1,6 miliardi (-9,36%) da 17,9 miliardi a 16,2 miliardi. Il rapporto tra sofferenze nette e stock dei prestiti è passato dall'1,37% all'1,21%, mentre il rapporto tra totale delle sofferenze e stock dei prestiti è passato dal 3,84% al 2,74%.