Legname, prezzi alle stelle e scarsità di materia: via libera alle aste - Affaritaliani.it

Economia

Legname, prezzi alle stelle e scarsità di materia: via libera alle aste

Il settore è in difficoltà tra scarsità di materia prima e rincaro dei prezzi: triplicati in solo quattro mesi. Pronte le aste al miglior offerente

Non solo marmo, microchip e terre rare: anche il settore del legname è in difficoltà. A pesare sul comparto la scarsità di materia prima, il rincaro dei prezzi- triplicati in solo quattro mesi- e il restyling dei canali di distribuzione tradizionali. Le imprese, dopo lo stop pandemico, "singhiozzano": chiedono forniture senza ottenerle, lamentando le imposizioni dei fornitori che "non accettano più ordini e impongono quotazioni". 

“Ormai è saltata qualunque possibilità di fare programmazione. Questa mattina ho provato a chiedere, a tre diversi fornitori, dieci autocarri ciascuno. Ne ho ottenuti due dal primo e uno dagli altri: quattro in totale contro i 30 di cui avrei bisogno”, ha raccontato al Sole 24 Ore Sellitri Maria Altomare titolare, assieme al marito, della Lazzaroni Paolo Legnami, azienda di Corsico che commercializza legname destinato all’edilizia, dai ponteggi alle coperture, importandolo da Francia, Germania, Austria e Svizzera. “Per fortuna abbiamo quindici fornitori e in un modo o nell’altro finora siamo sempre riusciti a procurarci il materiale, ma la situazione sta diventando insostenibile- ha spiegato l’imprenditrice-. Se continua così non escludo che prima o poi dovremo anche rallentare o fermare la produzione".

La scarsità di materie prime riguarda ormai tutto il settore manifatturiero. Il caos dilaga, ma- come spiegano le aziende- per chi commercializza e lavora il legname destinato alle costruzioni è ancora peggio. Il problema principale sussiste in questo: da un lato grazie agli incentivi per le ristrutturazioni, a partire dal Superbonus 110%, la domanda cresce; dall'altro però- sottolineano le aziende al Sole 24 Ore- si tratta di lavorazioni a scarso valore aggiunto, in cui perciò è difficile riassorbire i rincari. In particolare- si legge- quello dei ponteggi è un mercato piccolo e scarsamente attrattivo per i fornitori, che preferiscono perciò destinare la scarsa e ormai preziosa materia prima per altre produzioni, più redditizie.

Inoltre, data la gravità della penuria, spesso succede che il legname viene "venduto  tramite aste al miglior offerente, da parte dei forestali alle grandi segherie del centro e nord Europa, da cui l’Italia importa la maggior parte del legno utilizzato dalla sua industria, che a loro volta si rifanno su grossisti e importatori", raccontano le imprese al Sole 24 Ore.  In questa situazione è quindi chiaro che per i prodotti finiti a minor valore aggiunto, procurarsi la materia prima è sempre più difficile.