Economia

Lemonsoda e Oransoda venduta a Ceres. Food, in mani straniere 3 marchi su 4

Campari cede Lemonsoda e Oransoda a Royal Unibrew per 80 milioni. In mani straniere 3 marchi alimentari su 4

Il gruppo Campari ha venduto Lemonsoda per 80 milioni a Royal Unibrew, una società produttrice di bevande con sede in Danimarca, conosciuta in Italia per la birra Ceres. Il business ceduto comprende le bevande gassate analcoliche a base di frutta Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda, raggruppate sotto il marchio Freedea, e i marchi Crodo (a esclusione di Crodino). Oltre ai marchi, il perimetro della vendita include il sito produttivo e di imbottigliamento situato a Crodo, nel Verbano, la sorgente d'acqua e il magazzino. Al 31 dicembre 2016, il perimetro di marchi ceduti ha registrato vendite nette pari a 32,8 milioni e un margine di contribuzione (margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni) pari a 6,3 milioni. Le vendite totali dei brand ceduti rappresentano circa il 2% delle vendite totali di Campari nell'anno 2016. L'Italia costituisce il mercato principale per i brand, con un peso pari all'84,3% delle vendite nell'anno 2016. Il controvalore totale dell'operazione corrisponde a un multiplo di circa 13 volte il margine di contribuzione relativo ai brand ceduti. Nell'ambito della transazione, e con efficacia a partire dalla data del closing, Gruppo Campari e Royal Unibrew hanno stipulato un accordo di produzione pluriennale, in base al quale Royal Unibrew continuerà a produrre alcuni prodotti di proprietà di Gruppo Campari, attualmente imbottigliati nello stabilimento di Crodo.

 

In mani straniere 3 marchi alimentari su 4

 


Ormai tre marchi storici del Made in Italy alimentare su quattro sono gia' in mani straniere che oggi estendono il proprio controllo anche alla Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda vendute alla danese Royal Unibrew A/S. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'operazione annunciata dal gruppo Campari. Un'operazione che segue di poco quest'anno l'acquisizione da parte di Associated British Foods (Abf) di Acetum spa, principale produttore italiano dell'Aceto Balsamico di Modena Igp. Nell'ultimo decennio gli stranieri hanno acquisito quote di proprieta' nei principali settori dell'agroalimentare italiano, dalla pasta all'olio, dalle conserve di pomodoro agli spumanti, dai gelati ai salumi fino ai biscotti. Uno shopping che e' stato accompagnato solo da sporadiche azioni dell'Italia all'estero dove spesso - secondo l'organizzazione agricola - sono stati frapposti ostacoli. 

"Purtroppo il cambiamento di proprieta' - sottolinea una nota della Coldiretti - ha significato spesso lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima a danno dei coltivatori italiani che offrono un prodotto di piu' alti standard qualitativi ma anche, a volte - conclude l'organizzazione -, lo svuotamento finanziario delle societa' acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione".