Economia
Lvmh-Tiffany, il colosso francese fa causa a sua volta al gruppo americano
Lvmh si dice sorpresa per l'azione legale di Tiffany, e ricambia con la stessa moneta definendo le accuse "totalmente infondate"
Lvhm-Tiffany: la battaglia legale s'infiamma ancora
Si infiamma la battaglia legale tra Tiffany e Lvmh (Moet Hennessy Louis Vuitton). Dopo che ieri, 9 settembre, il colosso francese del lusso ha fatto sapere di non portare a termine l'acquisizione da 16,2 miliardi di dollari del gruppo dei gioielli americano, Tiffany aveva reagito intentando causa a Lvmh presso un tribunale del Delaware, richiamando il gruppo francese ai propri obblighi contrattuali sulla fusione. Oggi Lvmh ha risposto con la stessa moneta, facendo a sua volta causa a Tiffany, sempre in Delaware.
Nei documenti depositati Lvmh, riporta Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, si dice sorpresa per l'azione legale di Tiffany, definendo le accuse "totalmente infondate". Il gruppo francese del lusso ha inoltre sottolineato che il Board ha esaminato l'attuale situazione economica e finanziaria di Tiffany e ha giudicato i risultati del primo semestre e l'outlook per l'intero anno "molto deludenti e significativamente inferiori a quelli dei brand paragonabili del gruppo Lvmh". Alla luce di numeri del genere, Lvmh sarebbe chiamata a dovere gestire "la crisi e la cattiva gestione del management e del Cda di Tiffany". Proprio per questo, secondo Lvmh, non sono rispettate le condizioni necessarie previste dall'accordo di acquisizione.
Lvmh, Tiffany secondo il colosso francese avrebbe "preparato a lungo questo passo"
Lvmh, che appunto considera infondate le accuse di Tiffany, ritiene che il gruppo dei gioielli abbia "chiaramente preparato questa mossa molto tempo fa e l'ha comunicata in modo fuorviante per gli azionisti e diffamatorio". Lvmh "si difenderà in modo vigoroso", visto che proprio il fatto che la controparte "ha preparato a lungo questo passo, dimostra la disonestà di Tiffany nei confronti di Lvmh". Secondo l'azienda francese Tiffany sostanzialmente sostiene che Lvmh non avrebbe compiuto i passi necessari per ottenere le necessarie autorizzazioni antitrust, ma questa è "un'accusa priva di sostanza e Lvmh lo dimostrerà in tribunale". Lvmh intende infatti presentare a Bruxelles la documentazione necessaria "come previsto" e secondo la tempistica fissata dalla Commissione europea, "cosa di cui Tiffany è assolutamente consapevole".