Economia
Manovra, "l'impianto non cambierà". Il viceministro Misiani ad Affaritaliani
"La 'quadra' può essere trovata senza particolari difficoltà"
"L’impianto della manovra è stato condiviso da tutti e non cambierà. Su alcuni aspetti di dettaglio ci stiamo confrontando per superare alcune criticità. Credo che una “quadra” possa essere trovata senza particolari difficoltà". Lo afferma ad Affaritaliani.it il viceministro dell'Economia Antonio Misiani nel giorno dell'atteso vertice di maggioranza sulla Legge di Bilancio.
LA CRONACA/ Legge Bilancio oggi vertice di maggioranza. E Conte prova a stemperare le tensioni, diamoci una calmata - Resta alta la tensione nell'esecutivo Conte II in attesa del vertice di maggioranza previsto per oggi, prima del Consiglio dei ministri convocato per le 19 di questa sera, con all'ordine del giorno le misure per colpire i grandi evasori e per il terremoto. "Senza i 5 Stelle il governo non esiste" e' stata la risposta di Luigi Di Maio alle parole del premier Giuseppe Conte che sigillando la manovra approvata la scorsa settimana dal Cdm aveva avvertito: "Chi non fa il gioco di squadra e' fuori dalla maggioranza". Salvo poi fare un passo indietro e invitare tutti alla calma: "Dobbiamo tutti calmarci e parlarci di piu', non sui giornali o dai salotti televisivi - ha detto Conte - Dobbiamo evitare contrapposizioni e stare uniti, altrimenti fare le cose che abbiamo promesso sara' impossibile". Intanto, il Movimento cinque stelle tira dritto sul carcere per i grandi evasori con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha impresso un'accelerazione annunciando che il pacchetto di norme e' pronto" e gia' oggi potrebbe essere sul tavolo del Consiglio dei ministri. Di Maio rivendica l'aver ottenuto un vertice di maggioranza perche' il M5s vuole "aiutare le partite Iva" e colpire i grandi evasori che per anni sono stati "trascurati". E sulla partite Iva, dal neonato Italia viva a Firenze, Matteo Renzi offre una sponda al M5s: "Amici della politica romana, proporre idee non e' lanciare ultimatum, e' fare politica. Che male vi ha fatto la classe media per essere tartassata?".
Ma allo stesso tempo - come scrive l'agenzia Nova - pone anche i temi divisivi e coglie l'occasione per pungere il premier: "Da questo palco non e' passato nessuno che ha firmato un decreto per il condono fiscale. Il problema - sostiene ancora il fondatore di Italia viva - non e' il contante, ma le detrazioni". E sulla lotta all'evasione fiscale Renzi quindi annuncia "un seminario" e la proposta di introdurre "la patente fiscale a punti". E' ancora una volta il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, a vestire la divisa da pompiere e a cercare di compattare la coalizione di governo. "Ieri il centrodestra si e' riproposto unito", osserva per poi ammonire: "O si organizza un campo alternativo, o regaliamo l'Italia a Salvini". "Ricordo a tutti - conclude il leader dem - che l'avversario e' la destra". Il tema della fiscalita' agita anche i sindacati. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sferza il governo che "deve fare una vera lotta all'evasione fiscale e una vera riforma fiscale" e ribadisce che "chi evade il fisco ruba e va sanzionato". I condoni di certo non promuovono "la cultura della legalita'", aggiunge Landini per poi intestare all'unita' sindacale la riduzione della soglia del contante: "E' una richiesta nostra, di Cisl e Uil". Infine un avvertimento: "Non venga in mente a nessuno di rimettere in discussione quanto il governo ha pattuito con il sindacato".