Economia

Mediobanca, l'Ops di Mps bocciata da analisti e utenti del web. A sostenerla sono solo i politici

A prevalere sono le opinioni negative degli analisti e addetti ai lavori. Ma non solo, anche i cittadini si mostrano scettici riguardo l'operazione finanziaria

di redazione economia

Mediobanca, l'Ops di Monte dei Paschi non convince: bocciata in coro da analisti e utenti del web

È durato circa tre ore il Consiglio d’Amministrazione con cui Mediobanca ha preparato una dura risposta all’offerta di pubblico scambio da 13,3 miliardi ricevuta da Mps venerdì scorso. Piazzetta Cuccia non solo ha rigettato l’OPS, dichiarandola con forza “ostile”, ma ha anche portato all’attenzione le proprie ragioni, con un comunicato stampa che ha smontato l’intera operazione.

Il percorso di crescita di Mediobanca, delineato nel piano strategico “One Brand - One Culture", in particolare nel Wealth Management dove Piazzetta Cuccia ha sviluppato un modello sinergico distintivo con il Corporate Investment Banking, verrebbe fortemente indebolito con l’integrazione all’interno della banca senese, con un focus sul retail.

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Secondo Mediobanca, dunque, sarebbe difficile capire le logiche di un’operazione che è stata bocciata in modo corale da tutti gli analisti finanziari: sul banco d’accusa non solo i conti deboli di Rocca Salimbeni, destinati a contrarsi per effetto del minor margine di interesse così come delle attività deteriorate e dei rischi di contenzioso legale fino a 3,3 miliardi, ma anche per l’effetto boomerang dello sconto dei DTA (crediti fiscali, ndr): per Jefferies, un’operazione “che comporta rischi, anche per gli azionisti di Mediobanca”.

Equita, ad esempio, all’indomani del comunicato di Mediobanca ha chiosato in maniera laconica: “La proposta di MPS è controcorrente e ricca di incertezze, sia per la scarsa compatibilità tra i modelli di business e culture aziendali delle due entità, sia per la limitata visibilità sulle potenziali sinergie. Al contrario, emergono rischi concreti di dissinergie, specialmente per la difficoltà nel trattenere o attrarre talenti nei settori chiave di MB, come il WM e il CIB, oltre ai potenziali costi legati alla retention. In aggiunta, ai prezzi di chiusura di ieri, l’offerta di BMPS risulta essere a sconto del 9.5%”.

Non è stato più clemente il mercato, che ha visto il titolo MPS chiudere con tre sedute consecutive di forte ribasso che ha portato la forbice dell’offerta a sconto del 10% circa. Non è inoltre chiara la posizione del Governo, con Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti in prima linea, che continuano a definire “di mercato” un’operazione che in realtà il mercato stesso boccia con forza e che è contraddistinta da “intrecci azionari”, che pongono dubbi sulla reale finalità dell’operazione.

Perché se questa Ops non è in grado di generare valore per gli azionisti, dicono dalle parti di Piazzetta Cuccia, inclusi quelli di maggioranza come Delfin e Caltagirone, ci sarebbe da capire quali siano gli interessi da tutelare, alla luce dell’astensione dei due consiglieri eletti nella lista Delfin, Sabina Pucci e Sandro Panizza, sulla comunicazione per il rigetto dell’offerta del Monte Paschi.

Anche la rete boccia l’operazione

Un’analisi del sentiment online riguardante l’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca evidenzia una prevalenza di opinioni negative o scettiche tra gli utenti. È quanto emerge da uno studio condotto da Salvatore Pugliese, docente ISTUD. Su un campione di 1.000 messaggi analizzati, il 37% esprime un giudizio negativo sull’operazione, l’11% ne sostiene i benefici, mentre il restante 52% adotta una posizione neutrale, spesso accompagnata da dubbi tecnici e cautela sulle prospettive dell’operazione.

Opinioni Neutre (52%): questa categoria raccoglie analisi tecniche che, pur descrivendo i dettagli dell’operazione, sollevano riserve. Le principali preoccupazioni riguardano: l’integrazione Complessa, ovvero le differenze tra i modelli di business di MPS e Mediobanca, rispettivamente focalizzati sul credito retail e sull’investment banking e gestione patrimoniale, rendono difficoltosa l’individuazione di sinergie industriali.

C’è poi il rischio di frammentazione culturale e operativa, cioè il fatto che la diversità culturale e operativa tra le due istituzioni potrebbe ostacolare una fusione efficace.

Strategia di MPS: alcuni analisti ipotizzano che l’acquisizione di Mediobanca possa essere un passo strategico per ottenere il controllo di Generali, sollevando interrogativi sulla sostenibilità e sulle reali motivazioni dell’operazione.

Opinioni Negative (37%): Le critiche più forti sottolineano la fragilità di MPS, nonostante i recenti progressi, MPS è ancora percepita come un’istituzione fragile che necessita di ulteriori investimenti per completare il proprio risanamento.

L’ingerenza Statale con il ruolo significativo del Ministero dell’Economia in MPS alimenta sospetti di una regia politica dietro l’OPS, con timori che l’operazione sia guidata più da interessi politici che da logiche di mercato. Sinergie industriali dubbie, poiché la differenza nei modelli di business tra MPS e Mediobanca solleva dubbi sulla possibilità di realizzare sinergie efficaci, aumentando l’incertezza sul successo della fusione.

Opinioni Positive (11%): il sostegno all’operazione proviene principalmente da esponenti politici e da coloro che vedono nell’OPS un’opportunità strategica. I punti salienti includono: tutela del risparmio, poiché alcuni ritengono che l’operazione possa rafforzare la protezione dei risparmiatori italiani.

Infine, si scommette sulla creazione di un Terzo Polo Bancario: l’OPS è vista come un passo verso la formazione di un nuovo grande gruppo bancario in grado di competere a livello europeo. In sintesi, l’analisi del sentiment online rivela una predominanza di scetticismo e preoccupazione riguardo all’OPS di MPS su Mediobanca, con molti osservatori che esprimono dubbi sulla sostenibilità e sulle motivazioni dell’operazione.