Economia
Meta, Zuckerberg nel mirino dell'Antitrust Uk: costretto a vendere Giphy
Il colosso guidato da Mark Zuckerberg è stato costretto a vendere l'app: l'acquisto violerebbe la concorrenza secondo l'Antitrust britannica
L'antitrust britannica ha costretto Zuckerberg a vendere Giphy: IL CASO
La prima volta non si scorda mai. Il colosso tech guidato da Mark Zuckerberg, Meta, ha dichiarato che accetterà l'ordine di annullare l'accordo di acquisizione da 315 milioni di dollari che risale 2020. L'Antitrust britannica (la CMA) ha infatti ordinato Meta, società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, di vendere Giphy, la piattaforma di immagini animate, dopo che un tribunale ha confermato la sua opinione secondo cui l'acquisizione potrebbe danneggiare i suoi rivali e rimuovere un potenziale concorrente nel settore della pubblicità.
L’Antitrust ha ribadito che "l'unico modo per evitare un impatto significativo" dall'acquisizione di Giphy da parte del gigante dei social network sulla concorrenza è quello di "vendere totalmente" l'azienda. Meta ha dichiarato che accetterà l'ordine dell'Autorità per la concorrenza e i mercati di annullare l'accordo di acquisizione, che risale 2020 (per 315 milioni di dollari. Zuckerberg ha speso 1 miliardo di dollari per Instagram e 19 miliardi per WhatsApp).
"Siamo delusi dalla decisione della CMA, ma accettiamo la sentenza di oggi come l'ultima parola sulla questione, ha dichiarato un portavoce di Meta, lavoreremo a stretto contatto con la CMA sulla cessione di Giphy". L'Authority britannica per la concorrenza aveva anche multato Meta: lo scorso febbraio la multa era stata fissata in 1,5 milioni di sterline, ridotta rispetto alla richiesta in precedenza di 50 milioni di sterline.