Economia

Moncler, profitti boom e strategie buone. Ma in Borsa è meglio vendere

Gli analisti vedono pochi spazi per ulteriori rialzi sul titolo del galletto. Ecco perché

di Andrea Deugeni
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Il piumino di Moncler si fa nero a Piazza Affari. Nel giorno dell'assemblea del gruppo guidato da Remo Ruffini, in cui il marchio del galletto ha confermato le solide strategie che quest'anno gli hanno permesso di mettere a segno 249,7 milioni di euro di profitti (+27%) di distribuire ai soci una cedola di 0,28 euro per azione (70,8 milioni il monte-dividendi), il titolo è finito in cima alla classifica degli andamenti peggiori di seduta, conquistando la maglia nera a 33,6 euro (-1,29%). 

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A contribuire alla performance negativa sono stati i giudizi di alcuni analisti finanziari, in particolare quelli di Mediobanca Securities e di Deutsche Bank, due pesi massimi fra gli specialisti che fanno la radiograzia dell'andamento della redditività dei gruppi quotati a Piazza Affari. 

Si sa, la Borsa ha logiche tutte sue che talvolta esulano da quelle strette del core business dei singoli titoli.

E così capita pure che Moncler, che ha appena chiuso un bilancio con i fiocchi, si sia messa alle spalle un inverno abbastanza rigido (che nel linguaggio di Ruffini vuol dire "vendite"), stia per lanciare a giugno il nuovo progetto "Genius" con otto collezioni (una al mese) e abbia puntato 30 milioni di euro sul canale digitale per far crescere l'e-commerce (da cui deriva solo l'8% dei ricavi totali), diventi in un battibaleno un titolo poco attraente per la comunità finanziaria. Eppure i target sulle nuove aperture di negozi monomarca e lo sbarco su nuovi mercati esteri fino al 2020 sono ambiziosi. E quindi? 

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Perché, pur rimanendo positive sull'investimento, Mediobanca toglie la raccomandazione "outperform", passando a "neutral", consigliando di vendere il titolo e Deutsche Bank ugualmente riduce la raccomandazione da buy a hold?

Le logiche (di breve) di Borsa non lasciano scampo. Neanche a un campione della moda come Moncler.

In primisle azioni hanno guadagnato il +28% da inizio anno e il +16% nell'ultimo mese: alla luce del rally e con venti di guerra e di protezionismo contrari sui mercati finanziari internazionali, gli analisti vedono ora poco spazio per ulteriori rialzi per il titolo del galletto

Poi, c'è la stagionalità: con l'inverno alle spalle, dicono gli analisti, il secondo trimestre, che è appena iniziato e che apre le porte alla mite primavera, non porterà sicuramente in dote lo stesso impatto che la stagione fredda ha avuto sui ricavi con le copiose vendite di piumini (il tradizionale indumento prodotto dalla Moncler) e di articoli affini. Quindi, è il ragionamento, difficilmente il titolo riuscirà a mantenere lo stesso track-record degli ultimi mesi. 

Infine, c'è il momento dell'anno in cui si svolge l'assemblea: la probabilità  che il management fornisca ora un nuovo outlook particolarmente aggressivo per il resto del 2018 è molto bassa. Da qui, il consiglio finale degli esperti: cari investitori, è meglio passare all'incasso.