Economia

Montepaschi, il Tesoro pensa al delisting. Rumors

Ma il via del titolo Mps dalla Borsa costa un miliardo

Mentre la vigilanza Bce promette di chiudere in fretta il dossier per il salvataggio di Mps, ai tavoli tecnici del Tesoro si valuta se sia il caso di pensare a un possibile delisting della banca. Secondo le indiscrezioni, Via XX Settembre si sta interrogando sull'esistenza a Siena "degli anticorpi" necessari a tornare a Piazza Affari una volta arrivato il semaforo verde della Bce al piano.

Nei numeri sembra che Mps abbia gli anticorpi giusti, visto che con 8,8 miliardi sarà una banca ipercapitalizzata. Ma gli anticorpi contro la speculazione finanziaria sono un'altra cosa. Soprattutto quando le comunicazioni della Bce diventeranno più frequenti e puntuali dopo l'aumento di capitale precauzionale del Tesoro.

Insomma, il rischio è di sottoporre la nuova Mps, seppure ipercapitalizzata, a una nuova fase di tormenti in Borsa. Almeno fino a che non sarà buttato alle spalle il fardello delle sofferenze da cedere (27 miliardi circa). Il tempo stringe e una decisione va presa entro giugno.

Non si può andare oltre con la sospensione del titolo scattata il 22 dicembre con il decreto del governo sui 20 miliardi destinati al sistema bancario. Di qui, le valutazioni del Tesoro sulla cancellazione del titolo dal listino, ben consapevoli che un delisting, seppure opportuno dal punto di vista tecnico, potrebbe non funzionare su due punti.

Il primo è quello politico, tutt'altro che facile da gestire quando sullo sfondo c'è il bail-in delle quattro banche. L'altro è quello economico, visto che il riacquisto di tutte le azioni in circolazione potrebbe costare tra gli 800 milioni e 1,1 miliardi.