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Iren, Ireti: a Reggio Emilia Migliolungo il progetto reverse flow per il recupero di biometano
Questo impianto rappresenta un passo concreto verso un sistema energetico più efficiente e resiliente, valorizzando le fonti rinnovabili e promuovendo un modello virtuoso di economia circolare
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Iren, Ireti: un nuovo passo verso un futuro energetico sostenibile con il progetto “reverse-flow” di Reggio Emilia Migliolungo
Il Gruppo Iren, attraverso la società Ireti, ha avviato un impianto sperimentale presso la centrale di Reggio Emilia Migliolungo, introducendo una tecnologia innovativa a flusso bidirezionale (reverse-flow) per recuperare e riutilizzare il biometano in eccesso prodotto localmente. Questo sistema avanzato consente di comprimere il gas e reimmetterlo nella rete nazionale, evitando così la dispersione per combustione nei periodi di bassa domanda.
Realizzato grazie a un finanziamento di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Acqua, l’impianto rappresenta un progetto pilota all’avanguardia. Attraverso il reverse flow, il flusso di gas viene regolato e ottimizzato, garantendo un utilizzo più efficiente delle risorse e una maggiore stabilità della rete. Il sistema di compressione avanzato permette di migliorare la gestione dell’energia, ridurre gli sprechi e minimizzare l’impatto ambientale, promuovendo un modello più sostenibile rispetto all’attuale struttura di distribuzione gerarchica.
Tradizionalmente, la rete del gas si basa su pochi grandi centri di produzione e immissione, come gasdotti internazionali e rigassificatori, con un flusso unidirezionale verso la distribuzione. Il nuovo approccio, invece, favorisce una rete più decentralizzata, capace di connettere direttamente le piccole realtà locali ai sistemi di distribuzione. Questa innovazione rafforza la sicurezza e la resilienza degli approvvigionamenti energetici, aprendo la strada a una maggiore autonomia e sostenibilità del settore.
Con l'avvio della sperimentazione e il collaudo dell’impianto, IRETI e IRETI Gas pongono le basi per un futuro energetico più flessibile e in grado di rispondere alle sfide della transizione ecologica. Le attività preliminari, che coinvolgono sia componenti software che hardware, sono già in corso, mentre il sistema entrerà in piena operatività all’inizio di marzo, con il collegamento alla rete di trasporto.
La fase di sperimentazione, della durata complessiva di due anni, permetterà di testare e perfezionare le tecnologie utilizzate, con l’obiettivo di ottimizzarne ulteriormente l’integrazione con la rete energetica nazionale. Questo impianto rappresenta un passo concreto verso un sistema energetico più efficiente e resiliente, valorizzando le fonti rinnovabili e promuovendo un modello virtuoso di economia circolare per un futuro sempre più sostenibile.