Mutui, online si risparmia fino a 25 mila euro. Ecco i più convenienti
Sui tassi d'interesse tira aria di rialzi.Così gli italiani tornano a chiedersi quale sia la formula migliore quando si deve contrarre un debito a lungo termine
Ma chi sta per sottoscrivere un mutuo ora, farà meglio a optare per un tasso fisso, variabile o misto? Anche se per il momento i tassi restano molto vicini ai minimi storici, già nel corso dell’ultimo trimestre dello scorso anno mentre sul fronte dei mutui a tasso variabile la situazione è rimasta stabile, i mutui a tasso fisso hanno visto l’indice di riferimento (Eurirs) iniziare a risalire (sui 20 anni a fine marzo l’indice era risalito all’1,37%, dall’1,29% di inizio anno), generando, con qualche mese di ritardo, un analogo incremento dei costi per i mutui a tasso fisso, incremento che dovrebbe proseguire nel corso dell’anno e nel 2018. Così se i migliori tassi fissi per un importo di 140 mila euro sulla durata di 20 anni oscillavano attorno all’1,55% a fine ottobre scorso, attualmente si oscilla attorno all’1,8%-1,85% (ma non mancano punte già attorno al 3%).
I mutui a tasso variabile, per contro, hanno goduto della stabilità dell’Euribor (pari a -0,33% sui 3 mesi a marzo come a inizio gennaio) e pertanto vedono le migliori proposte confermarsi attorno allo 0,8%-0,9% come già a fine 2016. Per il futuro si prevede che l’Euribor si riporti attorno a zero tra il secondo semestre 2018 e il primo semestre 2019 per poi proseguire in una lenta crescita che porterebbe l’Euribor a 3 mesi sullo 0,25% a metà 2020, sullo 0,70% nel 2021 e attorno all’1% nel 2022. Anche l’Eurirs dovrebbe salire gradualmente per i prossimi 5 anni, in relazione alle attese di una ripresa dell’inflazione dopo la lunga parentesi deflattiva di questi ultimi anni. Considerando che la struttura dei mutui italiani prevede il pagamento della maggior parte della quota interessi nei primi anni e che qualora l’Euribor dovesse crescere più del previsto si potrebbe sempre valutare l’opportunità di una surroga, chi vuole godere della tranquillità, anche mentale, di fissare per sempre il costo del proprio mutuo farà bene a non ritardare oltre la stipula di un mutuo a tasso fisso. Viceversa se siete disposti a correre qualche rischio maggiore, ma magari avete in mente scadenze più corte, a 10 o 15 anni, l’alternativa del mutuo a tasso variabile (o misto) continua ad essere la più conveniente e tal dovrebbe rimanere ancora per i prossimi 18-24 mesi.
Luca Spoldi