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Economia
Mutui, scossa nel mercato immobiliare. Tasso variabile giù: torna appetibile

Mutui, anche il variabile imbocca la strada in discesa (con l’Euribor al 3,8%)

Mentre si attendono le ultime mosse di politica monetaria da parte della Bce, i tassi di mercato continuano nel trend discendente e migliorano così anche le condizioni d’accesso ai nuovi finanziamenti legati all’acquisto di immobili. In particolare, secondo Mutui online, i mutui a tasso variabile stanno mostrando segnali di calo. Secondo l'Osservatorio l'Euribor a 1 e 3 mesi si è collocato in media al 3,82% proseguendo sul sentiero di riduzione già intrapreso nei mesi precedenti. Questi indici sono fondamentali per la costruzione dei tassi variabili e il loro calo apre nuove possibilità per i mutuatari.

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I risultati mostrano anche che gli indici Irs, relativi alle varie durate dei mutui (10, 20 e 30 anni), hanno subito una leggera risalita rispetto al periodo precedente. Nonostante ciò, si tratta principalmente di lievi aggiustamenti che non alterano il trend generale di calo dei tassi di medio periodo, mantenendo viva l'attenzione sul segmento delle surroghe e sull'acquisto della prima casa.

Il contesto attuale, segnato da un'incertezza preponderante, vede un'incidenza sempre maggiore dei mutui prima casa sul totale delle richieste da parte degli italiani, raggiungendo il 56,8%. Ancora, si registra un incremento nelle richieste di mutui per la seconda casa, che passa dal 6,1 al 7,7%, mentre diminuisce l'interesse per le surroghe. Quest'ultimo rimane comunque un settore forte, propenso a crescere ulteriormente in virtù dei recenti tagli ai tassi ufficiali.

L'orientamento verso il tasso fisso sembra ormai quasi unanime tra gli richiedenti (99,3% delle richieste), soprattutto considerando che, nell'ultimo periodo analizzato, il tasso medio fisso si attestava al 3,16%, risultando significativamente più vantaggioso rispetto al variabile. Questo spostamento di preferenze evidenzia una ricerca di stabilità nei pagamenti futuri, nonostante sia sempre possibile ricorrere alla surroga qualora si presentino condizioni più vantaggiose.

Per quanto riguarda la durata media dei finanziamenti richiesti, non si registra alcun cambiamento significativo, rimanendo stabile intorno ai 24 anni. Analogamente, gli importi medi richiesti hanno mostrato una leggera diminuzione rispetto al trimestre precedente, elemento che però non suggerisce tendenze precise a medio periodo e rispecchia l'andamento del mercato immobiliare.

In conclusione, mentre il settore dei mutui sembra aver intrapreso un percorso di leggero riassetto grazie al calo dei tassi, resta da vedere come il mercato reagirà ai futuri interventi della Banca Centrale Europea. Le previsioni di un ulteriore allentamento monetario antespongono questioni importanti sull'andamento futuro dell'inflazione e sulle strategie finanziarie dei mutuatari. Con un'attesa prudente e attenta osservazione dei segnali economici, sia i mutuatari che i fornitori di finanziamento dovranno navigare in questo paesaggio in continua evoluzione.






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