Economia

Mutui, la Bce verso il primo taglio dei tassi del 2025: esulta chi ha il variabile. Ecco quanto si risparmia

Fino a giugno resta però più conveniente il tasso fisso

di redazione economia

Mutui, Francoforte prepara una sforbiciata di 25 punti base. Previsto un taglio anche nel Regno Unito, mentre la Federal Reserve frena

Dopo le quattro riduzioni dei tassi di interesse operate nel 2024, la Banca Centrale Europea è avviata a proseguire l‘allentamento in tema di politica monetaria anche nel corso del nuovo anno. Nella riunione in programma il 30 gennaio, la prima del 2025, si attende infatti la decisione di un ulteriore taglio del costo del denaro, che con ogni probabilità sarà di un quarto di punto, e gli analisti che prevedono un secondo ribasso anche nella riunione di marzo. Il periodo difficile che sta attraversando l’industria tedesca rappresenta un campanello d’allarme per l’istituto guidato da Christine Lagarde, che si prepara a intervenire per ridare vigore a una crescita economica che viaggia a rilento in tutta l’Eurozona.

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Per quanto riguarda l’inflazione, in risalita al 2,4% a dicembre spinta dai prezzi energetici, gli economisti rimangono fiduciosi per il raggiungimento del target di medio periodo del 2% tra il 2025 e il 2026. Per scoprire la decisione della Bank of England bisognerà aspettare la prima settimana di febbraio. Secondo gli analisti il calo dell’inflazione (dal 2,6% di novembre al 2,5% di dicembre) e la crescita economica anemica nel Regno Unito spingeranno con buona probabilità Andrew Bailey e colleghi verso la strada dell’allentamento, con un taglio previsto di 25 punti base.

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Oltreoceano, nella riunione del 29 gennaio, la Federal Reserve è avviata verso la decisione di lasciare inalterati i tassi di interesse, dopo che i tre tagli consecutivi operati nella seconda metà del 2024 hanno portato il tasso ufficiale nel range 4,25-4,50%. Alla luce dei dati riguardo l’occupazione (vicina ai massimi storici) e l’inflazione (che rimane alta, attestandosi al 2,7%), per il momento non sembra esserci margine per ulteriori tagli, che sono rimandati alle prossime riunioni. In ogni caso il clima di incertezza legato alle possibili decisioni dell’amministrazione Trump, una su tutte l’introduzione dei dazi sulle importazioni dei beni di consumo, spingono la maggior parte degli analisti a prevedere tagli non oltre il mezzo punto percentuale nel corso di tutto il 2025.

Tassi dei mutui: con 3 tagli entro giugno risparmi fino a 58 € sulla rata del variabile. Fino ad allora continua a essere più conveniente il fisso

Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, il TAN medio per i mutui a 20 e 30 anni a tasso variabile è sceso a dicembre sotto il 4%, attestandosi al 3,93%, mentre le migliori offerte si fermano al 3,49%. Un taglio di un quarto di punto percentuale deciso nella riunione di giovedì prossimo porterebbe il TAN medio al 3,68%, con il migliore che si abbasserebbe al 3,24%. Considerando un mutuo da 150.000 € della durata di 20 anni, la rata media potrebbe quindi scendere dai 903 € attuali a 884 €, per un risparmio fino a 19 € al mese e 4.700 € sugli interessi del finanziamento, mentre per le migliori offerte la rata passerebbe da 869 € a 850 €, per una spesa totale fino a 4.600 € inferiore sull’intera durata del mutuo.

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Ipotizzando altri due tagli da 25 punti base decisi nelle prossime tre riunioni - in programma a marzo, aprile e giugno - il TAN medio dei mutui a tasso variabile potrebbe scendere al 3,18%, per rate mensili fino a 58 € più leggere rispetto a oggi (845 €) e un risparmio di 13.900 € sugli interessi del mutuo. Fino ad allora, tuttavia, il tasso fisso continuerà a essere più conveniente, alla luce di tassi di interesse decisamente più bassi.

Al momento su MutuiOnline.it la migliore offerta per un mutuo a tasso fisso con gli stessi parametri di quello preso in esame sopra ha infatti un TAN del 2,46% e una rata mensile di 792 €. Se oggi il fisso rappresenta una scelta obbligata (il 99,5% dei clienti di MutuiOnline.it si è orientata proprio verso questo tipo di finanziamento nell’ultimo trimestre del 2024), la situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi. Entro la fine del 2025, qualora le previsioni di ulteriori tagli da parte degli analisti dovessero essere confermate, le due tipologie di finanziamento potrebbero avere tassi di interesse equivalenti, il tutto a vantaggio dei consumatori che avrebbero a disposizione una gamma ancora più ampia di soluzioni tra cui scegliere.

Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, commenta: “L’allentamento della politica monetaria della Banca Centrale Europea sta rendendo i tassi dei mutui sempre più vantaggiosi e il mercato ne sta giovando. Nel prossimo futuro sarà importante capire come si evolverà l’inflazione nell’Eurozona e quali saranno le decisioni di Bank of England e Federal Reserve, dal momento che divergenze in tema di politica monetaria potrebbero indebolire l’euro rispetto a dollaro e sterlina. In attesa dell’ufficialità di ulteriori tagli, le previsioni indicano che già a metà 2025 le migliori offerte dei mutui a tasso variabile potrebbero avere un TAN simile a quello attuale medio dei mutui a tasso fisso. In questa prospettiva, per i consumatori sarà fondamentale avere a disposizione strumenti di comparazione come MutuiOnline.it, in modo da poter individuare le offerte più convenienti e risparmiare.”

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