Economia

Naspi, assegno anche a chi si dimette volontariamente. Cambia tutto per i lavoratori dal 1° gennaio 2025

Estensione del sussidio ma anche stretta anti-furbetti

di redazione economia

Naspi, tutte le novità dal 1° gennaio 2025. La nuova regola sulle dimissioni volontarie

Il governo Meloni è alle prese con la manovra finanziaria, sono giorni cruciali perché ormai il testo è praticamente definitivo e mercoledì dovrebbe arrivare in Parlamento per l'approvazione finale, la premier conta di ottenere il via libera alla legge di Bilancio entro il 23 dicembre. Tra le varie misure spicca anche una modifica a un provvedimento importante, perché riguarda chi perde il lavoro, si tratta della Naspi, la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego. Dal 1° gennaio 2025 dovrebbe cambiare la regola, il sussidio - riporta il Quotidiano Nazionale - potrebbe infatti essere esteso anche a chi si dimette volontariamente dal posto di lavoro. Si tratta di un emendamento alla manovra depositato ieri dai relatori che introduce una nuova casistica tra quelle di accesso alla Naspi, ovvero chi ha presentato dimissioni volontarie dal proprio posto di lavoro a tempo indeterminato. Deve però avere almeno 13 settimane di contribuzione.

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Che cos'è la Naspi?

Si tratta di una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in relazione a eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a partire dal 1° maggio 2015. Viene erogata ogni mese per un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive presenti negli ultimi quattro anni. Quando le cose al lavoro non vanno bene, i dipendenti sono spesso restii a rassegnare le dimissioni. Tra i mille motivi, c’è anche l’impossibilità di accedere alla Naspi – ovvero l’assegno di disoccupazione – nel caso in cui il lavoratore si dimetta volontariamente. Dal primo gennaio 2025, però, le regole potrebbero cambiare.

Se venisse approvato l’emendamento alla legge di Bilancio presentato dai relatori, l’indennità mensile di disoccupazione sarà estesa anche a chi presenta le dimissioni volontarie. La misura, a oggi, è prevista soltanto quando il dipendente viene licenziato. Questa misura rappresenta anche una stretta da parte del governo contro i furbetti dalla Naspi. Cioè contro quei dipendenti che - pur avendo deciso di chiudere il rapporto di lavoro - non presentano le dimissioni e spingono l’azienda a licenziarli per non perdere l’indennità di disoccupazione.

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