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Economia
Nomine, per la presidenza di Fs spunta il grande ritorno di Battisti

Nomine, per la presidenza di Fs spunta il grande ritorno di Battisti

C’è una data segnata in rosso che campeggia sul calendario di tutti gli addetti ai lavori: è il 20 giugno, giorno in cui è convocata l’assemblea di Cassa Depositi e Prestiti. Sarà quello il momento in cui il governo completerà la tornata di nomine che per quest’anno è stata meno densa rispetto a 12 mesi fa ma che deciderà i destini di tre partecipate: Fs, Rai e, appunto, Cdp. E dunque, una volta deciso chi sarà l’amministratore delegato di Via Goito (Dario Scannapieco quasi certo, rimane sempre possibile l’ipotesi Antonino Turicchi), a cascata si sceglierà anche il nuovo numero uno di Ferrovie. È vero che, non essendo quotate, le società non hanno obblighi di “calendario” e, se non si dovesse arrivare rapidamente a una decisione, la si potrebbe far slittare senza timore.

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Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, la premier – che vorrà dire la sua visto il risultato delle elezioni europee – inizierà il processo finale di selezione dopo la conclusione del G7 a Borgo Egnazia. Fs sarà quindi il terreno su cui si saggerà meglio la tenuta della maggioranza, posto che – per stessa ammissione di Roberto Sergio – sarà Giampaolo Rossi a rivestire il ruolo di amministratore delegato della Rai per i prossimi tre anni.

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Dunque, la situazione in Piazza della Croce Rossa: per la presidenza, al posto di Nicoletta Giadrossi-Morel, rispunta il nome di Gianfranco Battisti. Il quale è stato nel triennio 2018-2021 amministratore delegato di Fs su nomina del governo giallo-verde. Un nome gradito a Matteo Salvini, che potrebbe quindi “accontentarsi” di indicare il presidente. A quel punto Giorgia Meloni potrebbe convergere sul candidato fin qui più accreditato, cioè Stefano Antonio Donnarumma e congedare Luigi Ferraris, che in molti danno in pole position per la guida di Netco, la società della rete ex-Telecom che vedrà la luce a luglio. Il quale però, dopo il tira e molla l’anno scorso per il timone di Enel, si è chiuso nel riserbo più totale e aspetta di capire che cosa succederà.

Altri candidati sono Arrigo Giana, attuale amministratore delegato di Atm, che bene sta facendo e che – soprattutto – sarebbe gradito a Salvini. E poi la soluzione interna, tutta in salita, che potrebbe portare a Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia che però è rimasto scottato dalla vicenda del treno fermato dal ministro Francesco Lollobrigida e del convoglio per Sanremo di cui Salvini si è detto totalmente ignaro. Quel che è certo è che da sabato il pensiero della premier e del governo sarà centrato principalmente sulle nomine, per riempire le caselle rimaste vacanti. E ci sarà ancora da divertirsi. 
 






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