Economia
Nomine dopo le Europee, Fs e Rai: il borsino aggiornato
La partita più dura si giocherà per Ferrovie
Fs, Rai e le altre nomine: a che punto è la notte
Alzi la mano chi si è sorpreso alla scoperta che le nomine dei nuovi vertici di Cdp, Rai e Fs verranno rinviate a dopo le elezioni europee. D’altronde, è ovvio che il governo userà le consultazioni continentali per stabilire rapporti di forza e contrappesi in seno alla maggioranza.
Se, dunque, per Cdp non vi dovrebbe essere alcuna sorpresa su Dario Scannapieco (Giovanni Gorno Tempini è già stato confermato presidente); se in Rai si va verso una possibile alternanza tra l’amministratore uscente Roberto Sergio e l’attuale direttore generale Giampaolo Rossi; è in Ferrovie che si giocherà la partita più dura.
Dalle parti di Piazza della Croce Rossa la situazione è ancora di attesa. L’attuale amministratore delegato, Luigi Ferraris, ha appena varato un maxi piano strategico da 200 mld in 10 anni, oltre a una fetta consistente del Pnrr. L’ultimo ad a venire riconfermato per più di un mandato fu Mauro Moretti, per il resto un’alternanza dopo soli tre anni che potrebbe ripetersi anche questa volta.
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I possibili sostituti? Stefano Donnarumma (con cui c’è un debito di riconoscenza quando saltò la sua nomina a Ceo di Enel) e il numero uno di ATM Arrigo Giana, assai gradito a Matteo Salvini, ministro dei Trasporti.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il segretario del Carroccio sarebbe stato piuttosto presente e questo potrebbe rappresentare un possibile terreno di scontro con la premier, che ha sempre detto di voler essere coinvolta in prima persona ogni qualvolta vi sia una nomina in un’azienda partecipata.
Fs, tra l’altro, è un unicum perché è di proprietà al 100% dello Stato e non è quotata in Borsa. Uno scenario destinato a cambiare visto che il governo ha promesso di ottenere dalle privatizzazioni 20 miliardi entro la fine del 2026 e per ora è a poco meno del 20% del totale.
Se Ferraris dovesse essere sostituito, in molti scommettono che per lui potrebbero aprirsi le porte della NetCo, cioè la società che dovrà gestire la rete dopo la cessione dell’asset a Kkr. “Con Tim non si è mai sicuri di niente” confida ad Affari un analista. E in effetti i rischi che la trattativa possa ancora rallentare ci sono.
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A pesare non è tanto la causa intentata da Vivendi, che non dovrebbe rappresentare un grande problema. A preoccupare è l’atteggiamento europeo: la vicenda Ita-Lufthansa, con le continue obiezioni di madama Vestager, ha fatto preoccupare e molto. Il rischio è che si arrivi a un nuovo rallentamento nelle trattative.
Un’ultima chiosa su Ferraris-NetCo. A quanto risulta ad Affaritaliani, l’ad di Fs avrebbe ricevuto manifestazioni d’interesse da parte degli americani di Kkr, con il cv dell’ex ad di Terna che sarebbe tra i più interessanti. Il manager al momento è concentrato sulle Ferrovie. Ma è ovvio che, nel caso di addio a Piazza della Croce Rossa, la gestione della società della rete potrebbe essere un’ottima opportunità.