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E.ON all'Italian Energy Summit 2024: il futuro parte dalla transizione, che viaggia su un triplo binario

Italian Energy Summit 2024, E.ON: sfide e opportunità per la transizione energetica verso le Zero Emissioni

Si è conclusa ieri la prima giornata dell'Italian Energy Summit 2024 - evento di riferimento per il settore energetico italiano ed estero - che ha visto la partecipazione di istituzioni politiche e operatori di primo piano. La giornata di apertura del Summit, giunto alla sua 24° edizione, è stata incentrata su alcune delle questioni più cruciali legate alla transizione verso le zero emissioni nette; un traguardo che appare ancora lontano.

Sebbene il percorso verso il 2060 sia stato chiaramente delineato, gli esperti hanno evidenziato le difficoltà legate alla lentezza del processo. Le sfide per accelerare la decarbonizzazione riguardano in particolare la capacità di bilanciare gli investimenti privati e pubblici nelle energie rinnovabili, un settore che, pur crescendo, non sembra ancora avanzare con la rapidità necessaria per avere un impatto significativo entro il 2030.

Tra i relatori che hanno preso parte alla discussione, anche il player europeo E.ON. Il CEO della divisione italiana della società, Luca Conti, ha sottolineato il ruolo centrale di E.ON nella transizione energetica europea, ribadendo l’impegno a diventare non solo un facilitatore, ma un vero protagonista di questo processo. Con una forte attenzione ai mercati emergenti come le comunità energetiche, E.ON punta a svolgere un ruolo attivo nella riduzione delle emissioni di carbonio, contribuendo a raggiungere gli obiettivi europei di sostenibilità e innovazione nel settore energetico.

Nel suo intervento, Conti ha dichiarato: “Come E.ON sentiamo la responsabilità della transizione energetica in Europa. Non si tratta solo di essere un abilitante, ma di esserne protagonisti. In Italia abbiamo una presenza molto importante, con oltre 1 milione di clienti e 1,5 TWh di energia verde fornita lo scorso anno. Il nostro interesse è sviluppare mercati ad alto potenziale per la transizione energetica, come autoconsumo collettivo e comunità energetiche”.

L'Italian Energy Summit ha così offerto una piattaforma importante per discutere le prospettive future della transizione energetica, in un contesto in cui la sfida principale rimane la tempistica degli investimenti e la capacità di adattamento delle strutture industriali italiane. Le questioni sollevate durante la prima giornata, tra cui l'equilibrio tra le esigenze di competitività economica e il rispetto degli impegni ambientali, restano centrali per il futuro energetico del Paese.

La seconda giornata del Summit - in programma oggi 26 settembre - promette di approfondire ulteriormente il dibattito, esplorando soluzioni innovative e strategie condivise per affrontare il complesso percorso verso le zero emissioni nette, un obiettivo che, sebbene ambizioso, richiede un impegno collettivo e coordinato da parte di istituzioni, imprese e investitori.

L'intervista di affaritaliani.it a Luca Conti, CEO di E.ON Italia

 

Come sottolineato nel corso dell’intervento del CEO Luca Conti, il ruolo di E.ON a sostegno della transizione punta ad essere impattante e ‘protagonista’. “Nello scenario attuale è per noi necessario favorire una maggiore sinergia tra istituzioni e aziende per far fronte alle sfide e alle necessità della popolazione quando si parla di investimenti per l’adozione di FER e l’efficientamento. Non ci limitiamo ad abilitare la transizione, ma la realizziamo, posizionandoci al centro di un sistema energetico decentralizzato, decarbonizzato e digitale”, ha raccontato Conti ai microfoni di affaritaliani.it.

Il gruppo E.ON investirà 42 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Già nel primo semestre di quest'anno, ha investito 2,9 miliardi, con un incremento del 20% rispetto all'anno precedente. Anche in Italia puntiamo a essere protagonisti della transizione, concentrandoci sull’efficienza energetica e sulla riqualificazione urbana ed edilizia, oltre che sulla promozione dei sistemi di accumulo e del riscaldamento tramite pompe di calore, così da favorire la transizione energetica e l'elettrificazione dei consumi. Infine”, ha aggiunto, “ci impegniamo nello sviluppo della mobilità elettrica”.

La transizione energetica non si limita certo alle sole fonti rinnovabili, ma richiede anche un forte impegno sull'efficienza - come evidenziato dalla direttiva europea “case green”. “Parlare di efficienza richiede due componenti fondamentali”, ha spiegato il CEO di E.ON. “La prima è di natura comportamentale: consumare meno e in modo responsabile. Questo aspetto passa attraverso l'educazione e la sensibilizzazione di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni”. 

A tutto questo bisogna poi aggiungere un secondo elemento: “migliorare l'efficienza degli involucri edilizi, affinché le abitazioni consumino meno energia, abbattendo così le emissioni. Contemporaneamente, l'energia di cui abbiamo bisogno deve provenire sempre più da fonti rinnovabili, sostituendo le fonti fossili. E deve essere prodotta quanto più possibile sul posto, in maniera decentralizzata. Questo concetto di autoproduzione include soluzioni quali il fotovoltaico, i sistemi di accumulo e la gestione intelligente delle abitazioni attraverso tecnologie interconnesse, sempre più capaci di interagire con la rete. Con il crescente fabbisogno energetico”, ha aggiunto Conti, “sarà sempre più importante utilizzare l'energia in modo efficiente”.

La transizione energetica rischia di lasciare indietro alcune fasce di popolazione e aree geografiche, specialmente in contesti socio-demografici complessi come quello italiano. Il punto di vista di E.ON, su questo fronte, è a sostegno della società tutta, con una forte attenzione all’inclusività, perché la transizione sia davvero per tutti. “Riteniamo che, in modo selettivo, corretto e controllato, debba esserci spazio per iniziative come il reddito energetico, su cui abbiamo una visione molto favorevole. Allo stesso tempo”, ha raccontato il CEO, “è importante potenziare il conto termico, ampliando l’accesso anche a nuove tecnologie, e gestire in maniera intelligente e mirata i meccanismi di sconto in fattura e cessione del credito”.

Crediamo che il Superbonus, applicato in modo indiscriminato, sia stato dannoso. Ciò è avvenuto perché è stato abbinato a un'aliquota estremamente elevata – che copriva interamente i costi – e a una componente finanziaria che eliminava il cashout da parte del cliente grazie allo sconto in fattura. Invece, un sistema che preveda aliquote più basse, ma che consenta lo sconto in fattura per quei cittadini che hanno difficoltà di liquidità o di disponibilità per investire, potrebbe essere un meccanismo efficace, specialmente in un contesto in cui l’inflazione ha avuto impatti significativi, i tassi di interesse rimangono elevati e il prezzo dell’energia è leggermente calato”, ha continuato Conti.

Oltre alla transizione energetica, è necessario considerare anche altre due dimensioni. “Esiste infatti una ‘transizione gemella’, quella digitale, e siamo convinti che la digitalizzazione possa favorire enormemente la fruizione dell'energia in modo interconnesso, attraverso sistemi di smart home e la flessibilità nella gestione dei consumi”.

Infine, la transizione deve riguardare anche i binari sociale e demografico. La cosiddetta "tripla transizione" include infatti anche la dimensione sociale”, ha concluso Conti. “L’età media degli italiani è passata da 42 a 46 anni negli ultimi vent’anni, mentre la percentuale di persone sopra i 65 anni è aumentata dal 19% al 24%. Questo richiede investimenti mirati a migliorare il benessere della società nel suo complesso, considerando tutte le fasce della popolazione, i contesti abitativi estremamente diversificati a livello paese e le diverse possibilità di investimento”.





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