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Generali Italia, a Roma la nuova tappa del roadshow dedicato alla cultura della gestione del cyber risk
Lucini (Generali Italia): "Vogliamo essere Partner di Vita delle persone e delle imprese in ogni momento rilevante, assumendoci la responsabilità che deriva dall’essere primo assicuratore in Italia"

Roma, Generali Italia e Confindustria insieme per la promozione della cultura della gestione del cyber risk
Si è tenuta a Roma la prima tappa del roadshow dedicato al territorio per diffondere e promuovere la cultura della gestione del cyber risk tra le aziende di piccole e medie dimensioni, con la presentazione del Rapporto Cyber Index PMI Lazio. Cyber Index PMI, realizzato da Generali e Confindustria, con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano e con la partecipazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, evidenzia e monitora nel tempo il livello di conoscenza dei rischi cyber all’interno delle organizzazioni aziendali e le modalità di approccio adottate dalle stesse per la gestione di tali rischi.
L’evento è il primo appuntamento territoriale dell’anno in corso e segue la presentazione del Rapporto Cyber Index PMI 2024 del 27 marzo. Inoltre, sarà lanciata in questa sede la prima survey dedicata al Rapporto del 2025.
Barbara Lucini, Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia, ha dichiarato: “Come Generali abbiamo l’ambizione di essere Partner di Vita delle persone e delle imprese in ogni momento rilevante, assumendoci la responsabilità che ci deriva dall’essere primo assicuratore in Italia verso le comunità in cui operiamo. È con questo spirito che oggi siamo ospiti di Unindustria: per mettere a disposizione le nostre competenze e la nostra esperienza per promuovere tra le PMI la cultura del cyber risk e sensibilizzare sulla diffusione di adeguati sistemi di protezione, anche di tipo assicurativo”.
Lorenzo Benigni, Vice-Presidente di Unindustria con delega alla Cybersecurity, ha dichiarato: “La cybersecurity deve essere vista come uno strumento che protegge la competitività e, a volte, persino la continuità delle nostre imprese, in modo particolare le PMI. Implementare le misure di sicurezza aiuterà a proteggere i vostri dati, i vostri clienti e la vostra reputazione. Questo perché un cyber attacco non porta solo a una perdita di dati, ma può significare danni economici, interruzione del business e perdita di fiducia da parte dei clienti. Come Unindustria, proprio lavorando in questa direzione, abbiamo portato avanti progetti di awareness e formazione, insieme alla definizione dei necessari strumenti di supporto soprattutto per le PMI. Occasioni come questa ci danno la possibilità di svolgere un importante ruolo divulgativo e di creare quelle condizioni, affinché il sistema produttivo, istituzioni e imprese come Generali siano accomunati dall’obiettivo di ridurre i rischi cyber e rafforzare l’intero sistema”.
Cristiano Dionisi, Presidente della Piccola Industria di Unindustria, ha dichiarato: "La sicurezza informatica è una priorità per le PMI, sempre più esposte a rischi digitali. Il nostro obiettivo è renderle consapevoli dell’esigenza di adottare strumenti di cybersecurity, anticipando l’applicazione della Direttiva NIS. Per questo, con PMI Academy e altre iniziative di formazione e sensibilizzazione, proviamo ad offrire supporto concreto alle imprese. Grazie alla nostra rete istituzionale sul territorio, alla collaborazione e al Competence Center Cyber 4.0, stiamo sviluppando percorsi specifici, come quello avviato con il DIH Lazio nell’ambito del progetto Confinhub di Confindustria, per accompagnare le PMI nella transizione digitale sicura in un’ottica di filiera. Presidiare e anticipare queste tematiche è fondamentale per la competitività e la resilienza del nostro sistema produttivo".
La cultura della cyber sicurezza nel Lazio
Delle PMI laziali che hanno partecipato alla survey per monitorare lo stato di consapevolezza delle loro organizzazioni aziendali sui rischi cyber, il 12% è fornitore di multinazionali e imprese sopra i 1.000 dipendenti, il 15% ha Relazioni con la Pubblica Amministrazione e il 16% ha sede o impianti all’estero. Il 60% delle imprese coinvolte ha dichiarato di fare ricorso all’utilizzo di strumenti digitali per supportare la propria attività produttiva e il 4% ha subito violazioni negli ultimi 4 anni. Cyber Index PMI Lazio deriva da una valutazione su tre diverse dimensioni: l’approccio strategico, la capacità di comprendere il fenomeno e le minacce (identificazione), l’introduzione di leve per mitigare il rischio (attuazione). Il Rapporto evidenzia come le PMI laziali dimostrino uno scarso livello di consapevolezza e preparazione con un punteggio medio di 47 su 100, superiore alla media del Centro Italia (41 su 100) ma inferiore alla media nazionale (52 su 100).
Un dato coerente con la valutazione delle tre diverse dimensioni: in termini di approccio strategico, ovvero la definizione di investimenti e la formalizzazione di responsabilità da parte della popolazione aziendale, le PMI laziali ottengono un punteggio medio di 48 su 100; rispetto alla capacità di comprendere il dominio aziendale e la filiera, monitorando le risorse e gli asset aziendali, ovvero l’identificazione, il punteggio medio è di 43 su 100, in linea con la media nazionale; per quanto riguarda le leve di attuazione, ovvero la selezione del corretto mix di competenze e modelli organizzativi e di implementazione di iniziative concrete in termini di persone, processi e tecnologie, le PMI laziali ottengono un punteggio medio di 51 su 100.
I rispondenti, rappresentativi dell’intera popolazione di PMI laziali, possono essere raggruppati in 4 livelli di maturità: il 10% (vs. 15% nazionale) è considerato maturo, ha un approccio strategico alla materia, è pienamente consapevole dei rischi ed è in grado di mettere in campo le corrette leve di attuazione con iniziative che riguardano persone, processi e tecnologie; il 30% (vs. 29% nazionale) può essere definito come consapevole, è in grado di comprendere le implicazioni dei rischi cyber, ma con una capacità operativa spesso ridotta per poter mettere in campo le corrette azioni; il 35% (vs. 38% nazionale) è informato, non pienamente consapevole del rischio cyber e degli strumenti da mettere in atto, si approccia al rischio cyber in modo «artigianale»; il 25% (vs. 18% nazionale) può essere definito principiante, poco consapevole dei rischi cyber e con una quasi nulla implementazione delle misure di protezione.
Continua il roadshow di Confindustria e Generali per diffondere la cultura della cyber sicurezza tra le piccole e medie imprese italiane
Nell’ottica di aumentare la conoscenza su temi di cyber security e di attacchi informatici per le imprese, sono ripartiti oggi gli incontri di formazione e workshop su base territoriale. Gli esperti di Generali e la rete agenziale coinvolgono, con la loro consulenza di valore, le imprese associate a Confindustria, per garantire una maggior consapevolezza dei rischi legati alla crescente digitalizzazione e per proteggere le imprese dal crimine informatico. Dopo il primo appuntamento del 2025 di Roma, il roadshow continuerà nel corso dei prossimi mesi a Napoli e Genova.