Corporate - Il giornale delle imprese
Intesa Sanpaolo sostiene l'internazionalizzazione delle PMI di Lazio e Abruzzo
Gabrielli (Intesa Sanpaolo): "Il nostro network internazionale assicura opportunità di crescita grazie a strumenti efficaci e a un supporto costante"
Intesa Sanpaolo: a Roma il road show dedicato all'internazio-nalizzazione delle PMI di Lazio e Abruzzo
Intesa Sanpaolo ha presentato alle imprese laziali e abruzzesi le opportunità di sviluppo e fidelizzazione sui mercati di Romania, Slovacchia e Ungheria. Un appuntamento, quello del 22 novembre, tenutosi nell’ambito del road show dedicato al programma sinergico tra l’International Subsidiary Banks Division e la Divisione Banca dei Territori, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le opportunità di business cross-border delle mid-corporate che operano nei 12 paesi in cui le banche commerciali del Gruppo sono presenti, dall’Est Europa al Nord Africa. Il programma, che contribuisce a rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di riferimento e partner a lungo termine per le imprese, fa leva su modelli operativi sinergici del Gruppo e prevede un aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi dedicati all’internazionalizzazione, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in Ungheria e VUB Banka in Slovacchia.
Durante l’incontro sono state illustrate alle imprese clienti della Direzione Regionale Lazio e Abruzzo, guidata da Roberto Gabrielli, le opportunità offerte dai mercati rumeno, ungherese e slovacco, previsioni di crescita positive, progressivo aumento della capacità di attrarre investimenti esteri, benefici derivanti da re-shoring e near-shoring, stanziamenti di fondi europei, programmi di privatizzazione governativi, prospettive di ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, sviluppo del tessuto industriale e disponibilità di risorse naturali e agricole. Queste le potenzialità delle geografie europee interessate dal lancio di questa prima iniziativa che prevede anche la possibilità per le imprese di confrontarsi singolarmente con il team delle banche estere coinvolte in ogni momento.
“Il crescente contributo di questa iniziativa, consente di rafforzare la presenza internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare nelle geografie del perimetro della Divisione International Subsidiary Banks, dove Intesa Sanpaolo è riconosciuta come l’istituzione finanziaria di riferimento”, ha dichiarato Giuseppe Ferraro, Responsabile Corporate and SME della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo. “La presenza capillare e qualificata in Slovacchia, Ungheria e Romania, valorizzata dal modello di integrazione con Banca dei Territori, consente al Gruppo di essere il partner di riferimento per le imprese italiane ed estere attive nei processi di Internazionalizzazione, su aree strategiche e ad elevati flussi di import/export con l’Italia”.
“Le imprese laziali e abruzzesi hanno una solida posizione nei mercati internazionali, l’export è uno dei punti di forza dell’economia regionale che si mantiene tale anche nei periodi di incertezza macroeconomica", ha rimarcato Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo. "Abbiamo ritenuto importante mettere a disposizione delle imprese regionali un supporto ancora più specialistico grazie a questo programma. Il network internazionale di Intesa Sanpaolo assicura opportunità di crescita grazie a strumenti efficaci e a un supporto costante sia in Italia sia nei Paesi target”.
Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2022 l’interscambio commerciale tra il Lazio e Romania, Slovacchia e Ungheria ha superato 1,5 miliardi di euro. Le esportazioni sono state pari a circa 385 milioni, mentre le importazioni hanno sfiorato 1,2 miliardi, per un saldo commerciale negativo di quasi 790 milioni di euro. Per l’Abruzzo l’interscambio commerciale nel 2022 è stato di oltre 515 milioni di euro, di cui circa 265 di import e 251 di export. Il Lazio si colloca al sesto posto in Italia per import da Romania, Slovacchia e Ungheria con una quota sul totale nazionale del 5,4%. Oltre 870 milioni provengono da Romania, 224 da Ungheria e 78 da Slovacchia. Le importazioni riguardano prevalentemente l’automotive (53% sul totale, quasi interamente dalla Romania), seguito da elettrotecnica (7%, prevalentemente da Ungheria), gomma e plastica e chimica (rispettivamente 6% e 5%, equidistribuite tra Romania e Ungheria).
Per l’Abruzzo, oltre 100 milioni provengono da Romania, 93 da Ungheria e 70 da Slovacchia; anche per questa regione il principale settore per import è l’automotive (17% sul totale, più della metà dalla Slovacchia), seguito da meccanica e prodotti in pelle (entrambi 11%, prevalentemente da Romania) e prodotti in carta (10%, quasi interamente dall’Ungheria). Il Lazio è invece al nono posto in Italia per l’export verso questi mercati, con una quota sul totale nazionale del 2% circa. L’export laziale verso questi tre Paesi è così distribuito: 158 milioni verso Ungheria, 155 verso Romania e 72 verso Slovacchia. I principali settori di esportazione del Lazio verso questi paesi sono: automotive (17,5% del totale, oltre la metà verso Ungheria), chimica (14%, in maggior parte verso Romania), farmaceutica (12%, diviso tra Romania e Ungheria).
Per l’Abruzzo, i flussi verso la Romania sono 112 milioni, seguiti da 85 milioni verso Ungheria e 54 verso Slovacchia. Ancora una volta, il principale settore per export è l’automotive, con circa un terzo sul totale, seguono gomma e plastica e metallurgia. Tra il 2021 e il 2022 le esportazioni laziali a prezzi correnti verso Romania, Slovacchia e Ungheria hanno registrato una crescita del 1,6%; sono aumentati i flussi verso Ungheria +5,3% e Slovacchia +8%, mentre sono calati quelli in Romania (-4,4%). Le esportazioni verso questi paesi hanno registrato un balzo in avanti nel primo semestre 2023 pari al 7,6%, a fronte di un aumento dello 0,5% per l’Italia. Hanno contribuito soprattutto la Slovacchia (+53%) e la Romania (+5,3%), mentre arretrano quelle verso l’Ungheria (-10,6%).
Tra i settori, crescono chimica (+15,8%) e prodotti in carta (+14,7%) mentre calano automotive (-3,7%) e farmaceutica (-35%). Per l’Abruzzo, nel 2022 le esportazioni verso le tre destinazioni hanno registrato una contrazione del 24%, diffusa tra le tre destinazioni (Romania -9,5%, Ungheria -36,7%; Slovacchia -24,7%) a causa soprattutto dell’andamento dell’automotive (-50%) e della meccanica (-33%) non compensati dagli incrementi di gomma e plastica (+15%) e metallurgia (+39%). Nei primi 6 mesi del 2023 il trend si è invertito con un recupero del 19% guidato da automotive (+30%), meccanica (+108%) e farmaceutica (+49,5%), mentre perde terreno la metallurgia (-44%). Gran parte della crescita nel semestre è attribuibile alla Romania (+37,6%), seguita da Ungheria (+8,5%); stabile la Slovacchia (+0,4%).